La Storia è il focus tematico della terza edizione di Manu Scribere, il primo festival italiano dedicato alla scrittura a mano, promosso dall’Associazione Grafologica italiana (Agi), che si terrà il da domani a domenica a Bologna, irradiandosi in vari suggestivi spazi. A cominciare dall’Oratorio San Filippo Neri, splendido contenitore tardo-barocco, che ospiterà un’inaugurazione molto speciale, poiché introduce un tema mai trattato prima al festival, ovvero quello della composizione dei testi delle canzoni. Domani alle 20.30 interverrà quindi Daiano, al secolo Claudio Fontana, paroliere, compositore e cantautore italiano nato a Cervia nel 1945, autore di testi memorabili quali Sei Bellissima per Loredana Bertè, L’isola di Wight e Storia di periferia per i Dik Dik, Un pugno di sabbia e Un giorno insieme entrambe per i Nomadi, Il volto della vita per Caterina Caselli o Un’ombra per Mina.
"Quest’anno introduciamo un’inaugurazione ufficiale che non avevamo mai fatto– racconta Guglielmo Incerti Caselli, presidente nazionale dell’Agi e del comitato direttivo del festival – e lo facciamo con la serata dedicata ai cantautori, portando Daiano che ha scritto Sei bellissima, una sera al ristorante, a penna su un tovagliolo che mostreremo, per ricordare come la scrittura a mano a volte sia così importante, anche in occasioni estemporanee, dove abbiamo stimoli particolari per momenti da dedicarci, dove si sprigiona l’ispirazione che ti porta trascrivere i pensieri". In questa serata interverrà anche Andrea Faccani, presidente della Fondazione Lucio Dalla, che parlerà del rapporto del cantautore bolognese con la scrittura a mano. Sabato 28 settembre, alla Sala Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio, la giornata si apre con i saluti dell’onorevole Monica Ciaburro, prima firma per il disegno di legge per l’istituzione della Settimana nazionale della Scrittura a Mano e prosegue con la lezione magistrale dell’archeologo Moncef Ben Moussa dell’Università di Tunisi, già direttore del Museo del Bardo di Tunisi, dal titolo Considerazioni su scritture e iscrizioni trovate nei progetti di ricerca archeologica in Tunisia (scavi e ricognizioni). Su Educazione svedese: ritorno alle radici con carta e penna interverrà Gianni Baravelli, console onorario della Svezia, paese che dopo aver introdotto i tablet nelle scuole, ha fatto marcia indietro rivalorizzando la scrittura a mano. Non poteva mancare il mondo digitale e quindi Valerio Baroncini, vicedirettore del Resto del Carlino, introduce la questione nell’incontro Scrittura a mano e scrittura digitale: cosa è cambiato oggi nel mondo del giornalismo, domandandosi se scrivere a mano o con il computer modifica il messaggio e svelando il dietro le quinte di un mestiere che ha una lunga storia ma che si confronta costantemente con il vivere contemporaneo.
La giornata si conclude con al Teatro di Villa Aldrovandi Mazzacorati, dove alle 19 si assisterà alla lettura scenica di Destinatario sconosciuto, dall’omonimo romanzo di Katherine Kressmann Taylor, con Massimiliano Lotti e Marco Pagani e la regia di Gabriele Calindri. Chiusura domenica 29 in Salaborsa con Claudia Montuschi, Scriptor Latinus, direttrice del dipartimento Manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana con l’intervento Dalla carta alla pietra: le minute di un’epigrafe nella biblioteca vaticana del Seicento e a seguire conferenza di Adriana Paolini, ricercatrice di Paleografia all’Università di Trento, che parlerà della prima rivista completamente scritta a mano: Digiti. Rivista manoscritta: (quasi) una rivoluzione.