
Youssou N’Dour, cantante e politico senegalese: dalla sua Dakar ha conquistato il mondo. Stasera sarà al teatro Pavarotti Freni di Modena
"Mi sono sempre sentito come un ambasciatore dell’Africa", ha confidato Youssou N’Dour, cantante (nonché politico) senegalese, che dalla sua Dakar ha conquistato il mondo: "A un certo punto del mio percorso musicale – ha raccontato in una recente intervista a The Spin –, ho avuto l’opportunità di incontrare tanti altri artisti e tante altre influenze, creando quella connessione che noi chiamiamo world music. E ho visto il potenziale di queste creazioni e di questo modo di fare musica per il mondo". Portando con sé il suono della sua terra, e soprattutto il ritmo di quel mbalax che era nel suo dna fin da bambino e che lui ha proiettato in una dimensione internazionale. Negli anni ‘80 ha collaborato con Peter Gabriel, Bruce Springsteen, Sting e Tracy Chapman e con loro ha condiviso il palcoscenico del tour per i diritti di Amnesty International, poi nel 1994 il duetto con Neneh Cherry in 7 Seconds lo ha portato in vetta alle classifiche di tutti i Paesi, un milione e mezzo di copie vendute. "Mi sentivo come se rappresentassi l’Africa", ha aggiunto.
Grammy Award per l’album Egypt del 2004, laurea ad honorem della Yale University nel 2011 e un’altra lo scorso anno dalla Berklee Valencia, Youssou N’Dour ha continuato a custodire e trasmettere l’eredità del suo Senegal. E nel 2012 ha scelto anche di servire il suo Paese, candidandosi come presidente del Senegal: è stato sconfitto ma ha ricevuto la nomia a ministro del Turismo e della Cultura, pur continuando a esibirsi sui palcoscenici del mondo. Proprio pochi giorni è stato pubblicato il suo nuovo album, Eclairer le monde (Light the world), ovvero Illuminare il mondo, che presenterà in prima nazionale nel concerto di stasera (giovedì 17) alle 20.30 al teatro Comunale Pavarotti Freni di Modena, per una straordinaria apertura del festival L’Altro Suono: in questa unica tappa italiana del suo tour, Youssou N’Dour sarà affiancato dai musicisti de Le Super Étoile de Dakar.
‘Eclairer le monde’ ha un significato speciale: "È nel mio ruolo d’artista poter dire a tutti ‘Ehi, c’è una luce. Dobbiamo tornare a essere le persone felici che eravamo’. Riportiamo nel mondo la gioia, la pace e la felicità, che il mondo ha sempre condiviso", ha rivelato ancora il cantante. Prodotto da Michael League, co-fondatore degli Snarky Puppy, che ha anche contribuito con bassi, chitarre, ukulele e tastiere, l’album è nato in un villaggio della Catalogna, El Prat de Rei, dove una casa in pietra è stata trasformata in uno studio di registrazione, mentre tutte le sessioni corali sono state registrate a Dakar. Ogni strumento è stato scelto e lavorato con estrema cura: i suoni tradizionali africani (kora, sokou, balafon) si combinano con arrangiamenti contemporanei.
Tutte le canzoni sono un inno all’amore, all’amicizia, all’universalismo (in uno dei brani, omaggio al calcio, compare anche Nelson, il più giovane dei figli di Youssou). E affiora anche una componente spirituale: "Ok, c’è l’artista, il musicista e c’è una parte di me che è anche spirituale – ha proseguito Youssou N’Dour –. E in tutto quello che faccio cerco di dimostrarlo".