Matteo Naccari Ryanair torna a Forlì. L'annuncio ufficiale ancora non c'è, ma la compagnia low cost irlandese si prepara a ridecollare dall'aeroporto romagnolo dopo che nel 2008 decise di abbandonare il Ridolfi per il Marconi di Bologna e poi anche per Rimini. Nessun dettaglio sulle mete. Se confermato, sarà un colpo da maestro per la città romagnola alle prese con la rifondazione del proprio aeroporto, perché Ryanair assicura voli e passeggeri. E' una buona notizia per il turismo della costa, considerato che tutto questo potrebbe sensibilmente aumentare il flusso di villeggianti per la Riviera e le città d'arte: ovunque è sbarcata Ryanair ci sono stare ricadute più che positive per il territorio dove si è insediata. Questa operazione dimostra che tutto sommato la concorrenza in atto tra i tre scali (Forlì, Rimini e Bologna) sta portando benefici in termini di offerta di collegamenti e che, ad ora, avere tre scali a pochi chilometri di distanza l'uno dall'altro è sostenibile. Esistono però contenziosi in atto tra gli aeroporti a causa di scippi di compagnie (vedi il caso Albawings) e quindi è quanto mai necessaria una regia a livello centrale, da parte della Regione. Intanto, servirebbe una sorta di collaborazione più stretta tra questi tre poli che potrebbero presentari uniti sul mercato e spartirsi nel migliore dei modi sia le tratte turistiche che quelle business. Dall'altra parte, sotto il profilo della promozione, non è da tutti poter vantare tre infrastrutture così in una terra che offre di tutto, dal mare alla collina. In conclusione, la Regione deve porsi come missione quella di armonizzare le attività, sostenendo economicamente i tre aeroporti in iniziative comuni, in particolare all'estero. E' così che si fa sistema. Tra vicini meglio stare uniti invece che farsi la guerra.