Il maestro e i bambini

di ANDREA FONTANA - "Ho fatto il terzo richiamo del vaccino, perché credo nella scienza e non capirò mai come si possa pensare di uscire da un’epidemia senza vaccinarsi". Uh, il solito "buon esempio" presentato in tv per tentare di scalfire il muro no-vax? No, parla così un signore che mercoledì ha compiuto 107 anni: il maestro elementare Onofrio Fano, intervistato dal Carlino di Fermo nella sua casa di Montelparo. Facciamo due conti: è nato nel 1914, e quindi nel 1954, quando la Rai ha avviato il primo canale, aveva 40 anni. Che cosa c'entra? Era già un uomo fatto e formato, passato da soldato attraverso una guerra perduta, con il rimpianto di due fratelli morti in un'epidemia lontana, la Spagnola. Così l'avvio del mondo magico, piatto e rassicurante con cui la televisione ha rimbambito tre generazioni non poteva danneggiarlo. Per contro, il no-vax classico è di varie età, dai 70 in giù, ma in ogni caso era un bambinetto quando si è seduto davanti al video e si è sentito raccontare che tutto andrà sempre bene. Certo, c'erano le tragedie personali che toccano ad ogni singolo, e le crisi collettive lontane (guerre) o esterne (scioperi, terrorismo) alla casa dove regnava il magico apparecchio. Ma l'orizzonte della vita era fissato: mostrava certezze, prometteva benessere, e comunque vada il Ferragosto al mare. E come mai adesso ci ritroviamo con un sacco di gente inviperita per un vaccino, quando siamo il popolo più dedito a sovraimpasticcarci di farmaci (vedi voci della spesa sanitaria); e che grida all'attentato alla libertà, quando non ha fatto un plissè allorché un governo ha cancellato la prescrizione prospettando per chiunque il processo a vita? Forse perché per molti è insopportabile, ed è quindi da allontanare con rabbia infantile, l'idea stessa che le cose possano andare in modo bislacco, tipo: arriva una pandemia e la vita ti cambia davvero, qui e ora, in casa; altroché i barconi dei migranti e l'ascesa della Cina, chissenefrega. "Facciamo passi insicuri lungo i sentieri sempre incerti della comprensione di un mondo, che non cesserà mai di sorprenderci", ha scritto una volta lo storico francese Allain Bernéde. Onofrio Fano, dall'alto dei suoi 107 anni, lo sa benissimo, e l'ha tradotto così: "Impossibile pensare che nella vita andrà sempre tutto bene. E' necessario invece sapere che non si può cambiare il corso degli eventi, ma si deve scegliere come affrontarli".