L’energia delle Marche

Matteo Naccari - La crescita che caratterizza l’Ariston può trainare una rinascita economica delle Marche. Il colosso di Fabriano – leader nel riscaldamento – porta infatti il made in Marche in primo piano anche all’estero. Il gioiellino della famiglia Merloni ha appena concluso l’acquisizione più grande della sua storia comprando in Germania la Centrotec Climate Systems, investimento da oltre 700 milioni di euro. L’Ariston si candida quindi a diventare un simbolo dell’industrializzazione marchigiana e può contribuire a far sì che Fabriano, e il cuore della regione, diventino sempre più fulcro di un distretto del riscaldamento domestico anche in un’ottica di sostenibilità e di risparmio energetico. L’ascesa di questa azienda – da poco quotata in Borsa - fa da contraltare positivo alle varie crisi che hanno investito la regione, dalla Caterpillar alla J.P. Industries, passando per il futuro tutto da scrivere per gli stabilimenti Whirlpool. E’ importante che in un territorio l’industria pesante continui ad avere un ruolo di primo piano, perché l’economia non si rilancia solo con il turismo, ma servono colossi che diventino un traino per tutta la filiera. Ecco perché la corsa dell’Ariston va vista in un’ottica positiva, con risvolti economici importanti per tutti. Senza dimenticare il valore aggiunto di una proprietà italiana: chi è nato e cresciuto qui cercherà di fare il proprio meglio, non come le multinazionali che spesso considerano le proprietà lontane dal quartier generale solo come una pedina su una scacchiera. Da tagliare senza tanti scrupoli in caso di crisi.