La battaglia continua

di ALESSANDRO VESPIGNANI - Stadi pieni, spiagge affollate, milioni di italiani che hanno prenotato le vacanze. Tutto bello e sacrosanto, dopo oltre due anni di restrizioni, con la speranza che il sole caldo dell’estate uccida il mostro per sempre. Sappiamo, però, che non succederà. Gli esperti hanno pochi dubbi sul fatto che il virus, in autunno, proverà a colpire ancora. Con quale risultato dipenderà (anche) dalla nostra capacità di coniugare la felicità del ritorno alla vita vera, con la ferma volontà di costruire un’altra corazza, individuale e sociale. Non si tratta di comportamenti contraddittori, perché la probabile battaglia di autunno si vince adesso. La più grande campagna vaccinale della storia (quasi 138 milioni di dosi somministrate in Italia e gli applausi di tanti Stati, America compresa, che a certi traguardi non arriveranno mai) sta segnando il passo per quello che riguarda la quarta dose. «Non è finita» ammoniscono il premier Draghi e il ministro della Salute, Speranza. Le nostre armi sono e saranno ancora i vaccini. La Commissione europea ha raggiunto un’intesa con le aziende produttrici per consegne ad ottobre di dosi adattate alle nuove varianti del coronavirus. E lo stanziamento preventivo di tre miliardi di dollari, deciso dai leader mondiali in occasione del Global Covid Summit alla Casa Bianca, è un’ulteriore prova che la lotta alla pandemia continua.