Tutte le facce della giustizia

di VALERIO BARONCINI - La giustizia, per essere davvero giusta, deve annullare le disuguaglianze, ma soprattutto ambire al massimo delle garanzie non solo per gli imputati, ma anche per le vittime dei reati, le parti civili, i testimoni e pure gli avvocati e gli operatori del diritto. Può sembrare un ragionamento scontato, ma così non è: e il ragionamento è di Giovanni Salvi, procuratore generale della Corte di Cassazione con cui ho avuto la possibilità di dialogare al Teatro Comunale di Imola, su invito della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola. Salvi è poi stato a Sassuolo dove ha affrontato il minato tema dell'intelligenza artificiale in relazione al diritto. In un momento così delicato, in uscita dalla pandemia e con una guerra in corso, stimolati da una crisi economica che non accenna a placarsi, è fondamentale per il cittadino avere garanzie dalla giustizia. Ecco perché il principio della certezza del diritto è l'impegno a ridurre i tempi della giustizia assumono particolare importanza. La prescrizione, ha detto Salvi, è una sconfitta. Lo Stato è presente, esiste e può dare (anzi da) risposte, dalla risoluzione dei contenziosi alla lotta alle mafie. Dalla politica serve un salto di qualità: contenuti dopo le riforme, correzioni ove ve ne sarà bisogno.