Tutti in Fiera

di MATTEO NACCARI - A Bologna, l'assemblea dei soci della Fiera ha dato l'ok all'aumento di capitale da 105 milioni di euro. Ora queste risorse entreranno nel motore dell'expo per cercare di accelerare verso lo sviluppo. Con tanti saluti alla rivale Rimini, dopo l'ennesimo naufragio del tentativo di matrimonio.

Hanno detto sì tutti gli azionisti, ad astenersi solo i francesi di Gl Events che non vedono di buon occhio l'ingresso nella compagine societaria di Informa Plc, un concorrente, a cui è riservato il prestito obbligazionario convertibile da 25 milioni, previsto all'interno proprio dell'aumento di capitale.  C'è tempo comunque fino al 5 ottobre per dare una risposta su come aderire.

L'aumento di capitale prevede interventi sia in denaro, sia con conferimento di beni e comunque ha l'obiettivo di accelerare la crescita della realtà bolognese anche sul fronte internazionale con la prospettiva infine di un ingresso in Borsa. Questo dovrebbe dare alla Fiera una governance più equilibrata, non a trazione pubblica, garantendo un equilibrio tra le diverse componenti.

Come accennato, tutto questo porta la Fiera di Bologna lontana dalla Romagna e probabilmente mette in un cassetto ancora una volta il progetto della Regione di creare un campione delle Fiere nazionali. Sarebbe già difficile ora fondere le due realtà, ma se e quando saranno tutte e due a Piazza Affari probabilmente tutto diventerebbe più complicato da gestire.

Certo è che Bologna e Rimini non possono continuare ad andare su binari separati e le collaborazioni potrebbero aiutare a dare vita a un soggetto più pesante e influente a livello nazionale e internazionale.

Si vedrà, intanto quello che è certo e che ci sarà competizione tra i due poli. Sperando che non si indeboliscano a vicenda.