Una figurina è per sempre

di MATTEO NACCARI - C'è un diamante, nel cuore dell'Emilia, che l'Italia forse tende a dimenticare. Nonostante abbia messo in archivio il bilancio record della sua storia, la Panini è stata un po' trascurata dai riflettori mediatici. Colpevolmente. E invece andrebbe valorizzata, posta come modello del made in Italy  che va. Il perché lo dicono i numeri. Il gruppo di Modena, conosciuto ovunque per le figurine, ha infatti in cassaforte conti strabilianti per il 2021, dove ha realizzato ricavi per 1,32 miliardi (erano 776 nel 2020) e un utile di 308 milioni (erano 100). In sostanza è il risultato economico record nella storia del Gruppo che sugli storici adesivi collezionabili imprime i volti dei campioni del calcio e dello sport. E' un successo editoriale che il Pianeta ci invidia e che non conosce battute d'arresto, con i numeri trascinati anche dalle vendite di fumetti giapponesi e americani che stanno vivendo una nuova giovinezza. E' un fenomeno da studiare anche per come è gestita l'azienda che non ha mai dormito sugli allori e anzi nei decenni ha conquistato fette sempre più importanti di mercato all'estero. La spinta ai ricavi, non a caso, è arrivata dagli Stati Uniti sui quali però ora pesano delle incognite visto che dopo il 2026 sarà la concorrente Fanatics, che si è aggiudicata i diritti, a mettere in vendita le carte dedicate la basket Nba e al football americano Nfl.  Si vedrà, ma intanto a Modena si godono questo primato, che potrebbe avere anche un bis nel 2022 considerato l'album che raccoglierà le figurine dei calciatori protagonisti a fine anno nei Mondiali in Qatar.