Auto elettriche, accordo su 1500 nuove colonnine in Emilia Romagna

Saranno installate nei prossimi due anni nelle principali città. L'assessore Donini: "Vogliamo risolvere il primo problema che si pone a chi ha un'auto elettrica, cioè come ricaricarla"

Una colonnina per la ricarica di un'auto elettrica (foto d'archivio Dire)

Una colonnina per la ricarica di un'auto elettrica (foto d'archivio Dire)

Bologna, 13 settembre 2018 -  Millecinquecento nuove colonnine per la ricarica di auto elettriche da installare nei prossimi due anni nelle principali città dell'Emilia Romagna, che diventa così apripista in Italia nella sfida della mobilità a emissioni zero e colma, almeno in parte, il gap che ci separa dai Paesi europei a più alto tasso di sviluppo del mercato delle auto elettriche, come Norvegia, Svezia e Olanda.

È l'obiettivo del protocollo di intesa siglato questa mattina a Bologna dall'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, con i rappresentanti di cinque tra i principali fornitori di energia elettrica che operano in Emilia-Romagna - Enel, Hera, Iren, Be Charge ed Enermia - per la nascita entro il 2020 in Emilia-Romagna di una capillare rete di punti di ricarica di veicoli ad alimentazione elettrica, sia mezzi di trasporto pubblico, che autovetture ad uso privato.

Saranno queste cinque società che, in base all'accordo, dovranno provvedere all'installazione a proprie spese delle nuove infrastrutture di ricarica pubbliche nei punti nevralgici del traffico cittadino - stazioni, aeroporti, ospedali, parcheggi, centri commerciali, ecc. - secondo un piano di localizzazione concordato tra la Regione e i Comuni che si candidano a ospitarle.

La firma dell'intesa consacra l'Emilia-Romagna "tra le prime tre Regioni leader per la mobilità ecologica, insieme a Lombardia e Toscana" sottolinea l'assessore Donini che spiega: "Il nostro obiettivo era risolvere il primo problema che si pone a chi ha un'auto elettrica, cioè come ricaricarla, e attraverso quest'opera di infrastrutturazione sarà possibile. Il nostro obiettivo è arrivare entro il 2025 al 20% di mezzi elettrici". Alle 1.500 previste dall'intesa, si aggiungeranno altre 500 colonnine la cui installazione, nei prossimi due anni, è finanziata al 50% dalla Regione, attraverso i fondi del Piano nazionale infrastrutture ricarica elettrica (Pnire), e al 50% dagli operatori privati. Complessivamente, calcolando un costo di 9mila euro a colonnina, viene stimato un investimento complessivo di 18 milioni di euro. Secondo la tabella di marcia prevista nell'intesa sulle 1.500 colonnine firmata oggi, il piano vedrà la luce entro sei mesi e dovrà favorire la messa in esercizio di impianti di ricarica anche nelle cosiddette aree ''a domanda debole'', cioè con scarsa presenza di veicoli elettrici in circolazione, proprio per accelerare la riconversione alla mobilità a zero emissioni.

"Credo fermamente che la transizione verso la mobilità con veicoli a zero emissioni sia uno degli impegni più importanti che abbiamo davanti e che vede fortemente impegnata la Regione, come dimostra bene l'accordo firmato oggi e la rete pubblica di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici a cui puntiamo, che dovrà coprire l'intero territorio regionale", afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, video collegato da San Francisco. "Nell'ambito del Piano regionale integrato dei trasporti (Prit)- sottolinea  Donini - siamo impegnati a potenziare il servizio pubblico e le altre forme di mobilità sostenibili. Con questo protocollo vogliamo dare il nostro contributo al decollo nel nostro Paese di un mercato, quello delle auto elettriche e ibride, fatto di numeri ancora molto bassi, ma che è destinato a una rapida crescita, come indicano tutte le previsioni". "Lo facciamo - aggiunge Donini - mantenendo saldamente nelle nostre mani quel ruolo di programmazione e coordinamento che ci compete e promuovendo la collaborazione tra le società fornitrici di energia elettrica e gli enti pubblici preposti al rilascio delle autorizzazioni per l'installazione e la gestione degli impianti di ricarica. Stiamo inoltre lavorando per accelerare l'armonizzazione delle regole di accesso e sosta gratuita nei centri storici dei mezzi a trazione elettrica". "Stiamo inoltre lavorando - ha concluso - per accelerare l'armonizzazione delle regole di accesso e sosta gratuita nei centri storici dei mezzi a trazione elettrica''.

I PUNTI DI RICARICA - Sono circa 150 i punti di ricarica a uso pubblico attualmente esistenti sul territorio dei principali comuni dell'Emilia-Romagna. Una rete frutto di accordi stipulati a partire dal 2011 tra Regione, Comuni e gestori dei servizi di fornitura di energia cui si aggiungono 24 colonnine installate in 8 comuni della Riviera (Comacchio, Marina di Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria-Igea Marina, Riccione, Misano e Cattolica) nell'ambito del progetto 'Mi muovo mare', grazie ad un finanziamento del ministero delle Infrastrutture e trasporti che portano così complessivamente a 174 i punti di ricarica ad oggi disponibili in regione.

COME RICARICARE - Tra i requisiti espressamente richiesti dalla Regione e inseriti nel protocollo d'intesa c'è l'interoperabilità, vale a dire la possibilità da parte degli utenti di ricaricare le batterie della propria autovettura presso qualsiasi gestore elettrico.  Per usufruire del servizio di ricarica si dovrà sottoscrivere un contratto con un operatore, che rilascerà agli interessati un'apposita tessera. In alternativa, si potrà utilizzare il proprio smartphone, scaricando una App che consente di sbloccare le colonnine tramite la 'lettura' di uno specifico codice QR. In questo caso anche l'importo da pagare potrà essere addebitato tramite sistemi di pagamento elettronici. COSTI - I costi per la ricarica variano da fornitore a fornitore, ma dovrebbero aggirarsi in media sui 2 euro ogni 100 chilometri di percorrenza. Per favorire la diffusione dei veicoli elettrici, a partire dalla Pubblica amministrazione, la Regione ha stanziato fino ad oggi 2,4 milioni di euro di fondi Por-Fesr per finanziare l'acquisto di un centinaio di veicoli elettrici da parte dei 15 Comuni che hanno aderito all'accordo sulla qualità dell'aria 2012-2015. Un elenco che comprende Bertinoro, Bologna, Carpi, Cesena, Faenza, Ferrara, Forlì, Forlimpopoli, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini. Altri 700.000 euro di fondi Por-Fesr 2014-2020 saranno inoltre destinati al finanziamento di una linea sperimentale di trasporto pubblico locale con autobus ad alimentazione elettrica in una città dell'Emilia-Romagna che sarà individuata sulla base di una manifestazione di interesse emanata entro l'anno.

AUTO IBRIDE - Per incentivare il passaggio alla mobilità a basso impatto ambientale la Regione ha concesso per gli anni 2016, 2017 e 2018 un contributo triennale all'acquisto di auto ibride (benzina/elettrico) pari al costo della tassa automobilistica regionale, per un importo fino a 191 euro per ciascun anno. Le automobili ibride sono sempre più diffuse in Emilia-Romagna: dai 2.776 veicoli di nuova immatricolazione nel 2015 si è passati ai 4.369 nel 2016 (+57%) e ai 7.056 nel 2017 (+61%).

Numeri inferiori invece per le auto elettriche: l'anno scorso nel 2017 ne sono state acquistate solo 603 in tutta l'Emilia-Romagna, su un totale di oltre 2,84 milioni di autovetture in circolazione.