Maxi blitz dei Nas nei locali etnici, sequestrate 700 tonnellate di alimenti: ecco dove

I controlli a Milano, Parma, Bologna, Follonica, Ancona, Livorno e altre città. Nel 43% degli esercizi riscontrata la cattiva conservazione degli alimenti

I controlli del Nas in uno dei locali ispezionati

I controlli del Nas in uno dei locali ispezionati

I Nas hanno eseguito una campagna di controllo su tutto il territorio nazionale in ristoranti e strutture di preparazione enogastronomica etnici, estesa anche alla filiera di fornitura di materie prime, sequestrando 700 tonnellate di cibo in 1.155 ristoranti etnici e ricostrando irregolarità nel 43% dei casi. Particolare attenzione è stata riservata al mantenimento della catena del freddo, in relazione ai cibi da mangiare crudi, e ai canali di importazione e distribuzione delle derrate alimentari e delle materie prime provenienti da Paesi esteri, gestiti da aziende di commercio all’ingrosso, di deposito e di trasporto. 

I numeri del blitz

A maggio le 1.155 ispezioni  hanno accertato irregolarità in 506 strutture (pari al 43% circa degli obiettivi controllati), a seguito delle quali sono state segnalate alla autorità giudiziaria e sanitaria 490 operatori di settore e contestate oltre 740 sanzioni amministrative per un valore complessivo di oltre 600 mila euro. Tra le criticità riscontrate, alimenti in cattivo stato di conservazione, procedure preventive di autocontrollo aziendali inosservate o addirittura mai predisposte, utilizzo di alimenti con etichettature non in lingua italiana o prive di informazioni utili per ricostruirne la rintracciabilità. 

Le irregolarità

Sequestrate 700 tonnellate di prodotti alimentari (prodotti ittici, carne, vegetali ecc…) poiché non idonei al consumo in quanto privi di tracciabilità, in cattivo stato di conservazione e con etichettature irregolare, per un valore commerciale di circa 3 milioni di euro. Nel corso delle attività è stato constatato l’uso di magazzini abusivi di stoccaggio dei prodotti, cucine mantenute in pessime condizioni igienico-sanitarie, ambienti mancanti dei minimi requisiti sanitari, strutturali e di sicurezza per i lavoratori, che hanno comportato l’applicazione di provvedimenti di chiusura o sospensione dell’attività a 2 carico di 35 imprese commerciali, il cui valore economico ammonta ad oltre 7 milioni e 300 mila euro. Ma ecco alcuni dei casi più eclatanti.

Milano

In particolare il Nas di Milano ha deferito in stato di libertà il legale rappresentante, di origini pakistane, titolare di un ristorante etnico ubicato nella provincia di Como per aver detenuto, in cattivo stato di conservazione, 250 kg di alimenti anche con l’aggiunta di coloranti chimici senza osservare le norme prescritte per il loro impego. Inoltre sono state riscontrate carenze gestionali riconducibili all’inosservanza delle procedure di autocontrollo in materia di igiene alimentare e sono state contestate violazioni inerenti le indicazioni obbligatorie per la vendita di prodotti non preimballati. Si è proceduto all’immediata chiusura dell’attività fino alla risoluzione delle non conformità rilevate.

Parma

Il Nas di Parma ha deferiti in stato di libertà i titolari, di origine pakistana, di due depositi di prodotti alimentari etnici di Reggio Emilia, per aver detenuto alimenti in cattivo stato di conservazione. Nello specifico, in entrambi i locali sono stati rinvenuti alimenti etnici vari (legumi e spezie), confezionati all’interno di sacchi da 25 kg ciascuno invasi da escrementi di ratti, animali peraltro presenti al momento del controllo, nonché stoccati in ambienti carenti dal punto di vista igienico sanitario per la presenza di ragnatele e sporcizia diffusa. Sequestrate complessive 720 tonnellate di alimenti e disposta, per entrambi i depositi, la sospensione immediata delle attività di confezionamento alimenti fino all’adempimento delle prescrizioni impartite dall’autorità sanitaria locale intervenuta. 

Bologna

Il Nas di Bologna, nel corso di un controllo presso un’azienda alimentare etnica condotta da un cittadino indiano, nella provincia di Bologna, ha accertato che nel magazzino di stoccaggio erano presenti diversi bancali di prodotti da forno, fra cui pane indiano, biscotti e conserve di vegetali, con il t.m.c. scaduto di validità e contaminati da escrementi di topi. Si è proceduto pertanto al sequestro di 5.300 kg di prodotti alimentari (del valore di 100.000 euro) ed alla sospensione, impartita dalla competente autorità sanitaria, dell’attività di confezionamento dei prodotti alimentari.

Livorno

Il Nas di Livorno ha sequestrate 20 tonnellate di alimenti etnici privi di tracciabilità (per mancanza in etichetta delle indicazioni obbligatorie ed in lingua italiana) rinvenuti presso una rivendita all’ingrosso ubicata nella provincia di Lucca legalmente rappresentata da un cittadino di origine cinese. Disposta contestualmente l’immediata chiusura dell’intero locale (del valore commerciale di 2 milioni di euro) dove, nel corso del controllo svolto, sono state riscontrate precarie condizioni igienico sanitarie e strutturali per la presenza di sporco diffuso in tutti gli ambienti nonché pavimentazione danneggiata in più punti.

Follonica

 Inoltre è stato segnalato all’autorità sanitaria ed amministrativa la legale responsabile di origine cinese, di un ristorante di cucina tipica giapponese di Follonica per aver mantenuto i locali dell’attività (laboratorio e deposito alimenti) in pessime condizioni igienico sanitarie e preparato, per la somministrazione ai clienti, pesce crudo senza rispettare le procedure di legge (abbattimento della temperatura dell’alimento per un tempo non inferiore alle 24 ore). Sequestrati 1.000 kg di alimenti privi di tracciabilità e disposta l’immediata chiusura dell’esercizio etnico del valore commerciale di 600.000 euro. 

Ancona

Il Nas di Ancona ha deferito in stato di libertà un cittadino pakistano, legale responsabile di una rivendita di alimenti etnici ubicata in Fermo, per aver detenuto, ai fini della commercializzazione, 650 kg di prodotti vegetali, carnei ed ittici, conservati all’interno di quattro congelatori che all’atto del controllo venivano trovati spenti. La merce, in via di deperimento, del valore complessivo di 7.000 euro, è stata sequestrata e sono state elevate a carico del titolare dell’attività sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 8.000 euro.