Concessioni balneari, il Consiglio di Stato: “Illegittima la proroga al 2024”

Il problema resta così sul tavolo del governo, Bruxelles invece ha già fatto sapere che l'Italia deve recepire la Bolkestein. Il 20 aprile poi si pronuncerà la Corte di giustizia europea che dovrebbe andare in scia al Consiglio di Stato

Rimini, 9 marzo 2023 – “Concessioni balneari, la proroga è illegittima”. L'ultima sentenza è quella della sesta sezione del Consiglio di Stato pubblicata il 1° marzo che, intervenendo su un ricorso presentato dall'Autorità garante della concorrenza (Agcm) contro il Comune di Manduria, ha di fatto dichiarato già illegittima la proroga delle concessioni balneari al 2024, "le disposizioni legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni non devono essere applicate".

"Ci sono tutti gli elementi necessari per consentire alle Amministrazioni di bandire gare per il rilascio delle concessioni demaniali", si sottolinea in un altro passaggio.

Il nodo della proroga delle concessioni balneari resta sul tavolo del governo. Il Consiglio di Stato già con la sentenza 18/2021 si era pronunciato contro la validità delle concessioni balneari. Ma la decisione della maggioranza e del governo di andare dritti sulla proroga delle concessioni balneari, mentre in un primo momento si era pensato solo a prorogare la legge delega, ha comportato l'irrigidimento di Bruxelles e soprattutto la contrarietà del Quirinale.

"Servono a breve correzioni di Parlamento e Governo", il richiamo del Colle. Al momento il tavolo interministeriale, annunciato nei giorni scorsi, non è stato convocato.

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L'esecutivo sta valutando il da farsi e ragionando su come intervenire. Una delle opzioni sul tavolo del governo è quella di inserire, secondo quanto apprende, il capitolo delle concessioni balneari all'interno della legge di delegazione europea, il cui contenuto è limitato alle disposizioni di delega necessarie per il recepimento delle direttive comunitarie.

Un altro strumento potrebbe essere quello di un decreto infrazioni che arriverà in Consiglio dei ministri a metà marzo. Meno probabile che si arrivi ad un decreto ad hoc. Per ora resta la proroga a luglio della delega al governo per realizzare la mappatura delle concessioni esistenti ma l'esecutivo punta ad agire in tempi brevi.

La spinta delle forze politiche che hanno inserito nel Milleproroghe l'emendamento sulla proroga delle concessioni è quella però di avviare al più presto la mappatura e solo dopo intervenire sulla materia.

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"Meloni si deve intestare una battaglia identitaria", dicono dalla Lega e da FI. Bruxelles ha già fatto sapere che l'Italia deve recepire la Bolkestein. E' del resto avviato da tempo un confronto con la Commissione per convincere l'Europa a tener presente la necessaria mappatura delle coste italiane e a trovare una soluzione condivisa.

Ma per l'Italia c'è la spada di Damocle fissata al 20 aprile quando si pronuncerà la Corte di giustizia europea che dovrebbe chiudere ogni spazio di manovra per le richieste dei balneari, sulla scia di quanto deciso dal Consiglio di Stato. 

Gasparri: “Il governo avvii subito la mappatura delle coste”

"In merito alla vicenda delle concessioni balneari faccio un pubblico appello al governo affinché avvii subito la mappatura delle coste italiane ai sensi delle norme varate nella legge sulla concorrenza e con le esigenze sottolineate nel corso della discussione al decreto 'Milleproroghe’. Non bisogna attendere il 20 aprile passivamente ma dobbiamo dimostrare con immediatezza che la risorsa per nuove concessioni sulle nostre spiagge non è scarsa. Mi rivolgo a tutto il governo e ai ministri che hanno competenza in materia perché questo è l'unico modo reale e immediato per tutelare le imprese italiane. La mappatura immediata è una priorità e del resto sono già state individuate società in grado di fornire questi dati». Lo dichiara il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri di Forza Italia.