Concessioni, l’ira dei balneari: "Così ci vogliono distruggere"

Battistoni, vicepresidente nazionale di Sib Confcommercio: "L’emendamento del Governo non definisce nulla sugli indennizzi"

Concessioni balneari ultime notizie (foto Ravaglia)

Concessioni balneari ultime notizie (foto Ravaglia)

Cesenatico, 28 maggio 2022 - C’è delusione e sconcerto tra gli stabilimenti balneari sull’emendamento inserito nel Ddl Concorrenza, attraverso il quale il Governo intende applicare l’evidenza pubblica alle concessioni sul demanio marittimo, in base alla direttiva Bolkestein. Simone Battistoni, presidente dei balneari di Cesenatico e vicepresidente nazionale di Sib Confcommercio, mastica amaro, ma non si arrende.

Battistoni, come giudicate l’emendamento?

"Sconcertante, è un provvedimento profondamente sbagliato e per la nostra categoria inaccettabile".

Cosa contestate?

"La politica dice che le concessioni andranno ad evidenza pubblica dal 1° gennaio 2024, ma non definisce nulla in merito all’indennizzo degli attuali concessionari, i quali chiedono, giustamente, che sia riconosciuto il valore delle aziende, che sono state realizzate su suolo pubblico, ma le hanno costruite loro con investimenti e fatica". Nell’emendamento si fa comunque riferimento agli indennizzi.

"Si, ma il Governo dice solamente ’inseriremo un riconoscimento delle aziende’, senza specificare nulla, a partire dai criteri; visto che è un mese che si parla degli indennizzi, se non l’hanno scritto chiaramente il riconoscimento di tale valore, significa che in una parte della politica non c’è la volontà ed è la parte della politica che evidentemente ritiene sia giusto espropriare le nostre aziende senza darci nulla".

Perché, secono lei?

"C’è una parte della politica che vuole eliminare i piccoli imprenditori e spalancare le porte alle multinazionali. L’esempio concreto, sta nel fatto che se il Governo stabilisce quanto deve avere un balneare per l’attività, il banco bar, la cucina, ombrelloni, lettini, tavoli, sedie e attrezzature, un piccolo imprenditore che ha dei risparmi o ha accesso al credito in banca, si può fare avanti. Alle multinazionali ed ai grossi gruppi di potere economico, non interessa nulla delle nostre aziende, loro comprano chilometri di spiagge, buttano via tutto e fanno altre cose".

Però ci sono tanti partiti ed esponenti politici che non la pensano così.

"La maggior parte della politica, quella buona, crede ancora nel sistema turistico italiano e non vuole distruggerlo e distruggerci; noi speriamo che vinca la politica buona".

Se verrà confermato che si andrà ad evidenza pubblica tra un anno e mezzo, per due estati sulle spiagge non si investirà un centesimo.

"Questa è un’altra mancanza del Governo, perché stabilendo il riconoscimento del valore delle aziende, si sarebbero stimolati gli investimenti di tutti noi e anche degli eventuali nuovi concessionari futuri. Inoltre c’è un altro aspetto macroscopico ed incomprensibile".

Quale?

"L’indennizzo a noi non lo pagherebbe lo Stato ma l’eventuale imprenditore o società subentrante, quindi non si capisce per quale motivo non è stato scritto tutto nero su bianco".

I tempi per conoscere il valore aziendale non dovrebbero essere lunghi.

"Entro i prossimi sei mesi il Governo dovrebbe approvare una legge per stabilire i criteri di indennizzo, ma non abbiamo buone sensazioni".

Lei è un esponente di spicco del maggiore sindacato dei balneari, avrete pur fatto delle richieste.

"Eccome, il punto è proprio il fatto che sono state ignorate completamente tutte le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali".

C’è stato un movimento trasversale a tutela degli operatori di spiaggia, dalla Lega al Pd, dal più piccolo Comune a regioni come l’Emilia-Romagna.

"L’ingiustizia di questo emendamento è confermata dal fatto che nessuno dei 226 subemendamenti presentati da ogni forza parlamentare è stato preso in considerazione o almeno discusso, così come non sono ascoltate le Regioni ed i Comuni, che sono le uniche istituzioni competenti in materia e saranno chiamate ad applicare delle disposizioni confuse e pasticciate".