Macfrut 2022, chiusura con 39mila presenze

Per la fiera internazionale dell'ortofrutta crescita del 18% rispetto all’edizione di settembre 2021

MacFrut 2022, presenze in crescita

MacFrut 2022, presenze in crescita

Quasi 39mila presenze (con una crescita del 18% rispetto all’edizione di settembre 2021), 830 espositori (di cui il 28% stranieri), oltre 500 buyer internazionali accreditati, 80 tra incontri, seminari ed eventi, prove e dimostrazioni con le tecnologie 4.0 nell’innovativa area espositiva ‘Smart agriculture’, coordinata dal centro di ricerca cesenate Ri.nova. Sono i numeri con cui Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta, organizzata da Cesena Fiera e ospitata al Rimini Expo center, si prepara ad archiviare la 39esima edizione, conclusasi ieri pomeriggio. Al di là delle cifre, è stata soprattutto la rilevante qualità dei visitatori - frutto di un ritrovato interesse per la produzione ortofrutticola italiana da parte della distribuzione europea e internazionale – a soddisfare gli organizzatori. "Siamo molto orgogliosi di questo risultato", ha dichiarato infatti Renzo Piraccini, presidente di Macfrut. "Ringrazio dunque gli espositori, i team di specialisti e lo staff di Cesena Fiera, che hanno lavorato insieme per l’ottima riuscita dell’evento. Abbiamo percepito chiaramente il potenziale di questa manifestazione e accettiamo la sfida lanciata all’inaugurazione dal direttore dell’Istituto del commercio estero, Roberto Luongo: fare di Macfrut la fiera più importante d’Europa nel settore dell’ortofrutta". Un obiettivo senza dubbio ambizioso, ma, a giudicare dal pienone registrato soprattutto nella giornata di giovedì 5 maggio, pienamente raggiungibile: Macfrut ha dimostrato peraltro di voler puntare a mercati nuovi, come l’Africa (presente in fiera con oltre 200 stand) e il Sud America. L’ultimo giorno della kermesse ha visto l’arrivo, tra gli altri, del viceministro del Commercio estero del Venezuela, Héctor Silva, che ha manifestato l’intenzione di importare dall’Italia soprattutto macchinari e nuove tecnologie "per rendere più efficienti e competitivi i processi di produzione e lavorazione della frutta". A proposito di frutti tropicali - settore in cui il Venezuela vanta una lunga tradizione come Paese esportatore di oltre 250 varietà di prodotti – il Macfrut ha sancito, ancora una volta, la crescita sbalorditiva dell’avocado sul mercato italiano. Al Tropical fruit congress, tenutosi nell’ultimo giorno della manifestazione, è emerso come, tra il 2020 e il 2021, il consumo di avocado nelle famiglie italiane sia aumentato in volume da 400 grammi a oltre 2 chili e mezzo, con un’impennata del 18%. Le sfide legate alla conservazione e al trasporto di avocado sono però molteplici, data la delicatezza del frutto e la sua sensibilità alle basse temperature. Per questa ragione è necessario un approccio sempre più tecnologico e innovativo. Soddisfazione anche per Coldiretti, che nella tre giorni di Macfrut ha curato una serie di incontri ed eventi, tra cui un convegno sul futuro dell’ortofrutta italiana partecipato dallo stesso ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, presente al taglio del nastro del 4 maggio.

Alla chiusura della kermesse, il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolineato un principio cardine per Coldiretti: il riconoscimento del valore del cibo. "Non si può accettare – ha detto – che un caffè sia pagato a una media di 1,2 euro: molto di più di un chilo di ortofrutta. Dobbiamo far capire ai consumatori che si tratta di un insulto anche in termini nutrizionali".

L’associazione ha sostenuto inoltre la necessità di una svolta decisa per l’ortofrutta e si è impegnata a mettere a punto un piano strategico per il rilancio di un settore che vale 25 miliardi e rappresenta un tesoro economico e ambientale tutto italiano.