Mercatone Uno, nominati i tre commissari. Ecco i fondi per chi perde il lavoro

I nomi estratti dal Mise. Dalla giunta Bonaccini un primo stanziamento da 150.000 euro per i dipendenti senza lavoro

Mercatone Uno, protesta dei dipendenti a Rimini (Foto Bove)

Mercatone Uno, protesta dei dipendenti a Rimini (Foto Bove)

Bologna, 18 giugno 2019 - Una nuova terna per Mercatone Uno. Sono tre i commissari straordinari nominati ieri dal ministero dello Sviluppo economico. Lo stesso numero che il Mise aveva scelto quattro anni fa, quando il gruppo entrò per la prima volta in amministrazione straordinaria. Stavolta, a essere scelti sono stati Giuseppe Farchione, Luca Gratteri e Antonio Cattaneo.

Questi nomi sono usciti ieri pomeriggio da un’estrazione a sorte: la procedura, spiega il Mise in una nota arrivata in tarda serata, "è disciplinata da una direttiva emanata da Di Maio nel luglio scorso e prevede che una commissione di esperti selezioni tre rose di candidati, parimenti idonei, tra tutti coloro che hanno risposto all’apposito avviso pubblicato sul sito del ministero. Le rose di candidati vengono poi sottoposte a sorteggio, garantendo la massima trasparenza nell’identificazione dei candidati migliori». Contemporaneamente, il ministero guidato da Luigi Di Maio ha convocato il tavolo di crisi domani, alle 10, «per discutere la situazione occupazionale e produttiva dell’azienda".

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Ieri, l’assessore regionale alle attività produttive Palma Costi aveva scritto al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio per chiedergli di accelerare le operazioni, a oltre tre settimane dal fallimento di Shernon Holding che aveva acquisito i 55 punti vendita l’estate scorsa.

Tre sono le linee su cui viale Aldo Moro chiede l’intervento del vicepremier: "Permettere subito l’avvio della cassa integrazione, procedere alla liquidazione del Tfr dei lavoratori e convocare i consumatori per una strategia a tutela dei clienti".  

Per la cassa integrazione, serve la retrocessione di Mercatone Uno in amministrazione straordinaria. Per arrivarci servono ancora diversi passi burocratici, tra cui il decreto di nomina, e lo stesso discorso vale per il Tfr, di cui l’Inps ha confermato nei giorni scorsi la copertura.

Il fallimento di Shernon Holding ha lasciato 1.860 dipendenti senza lavoro, senza ammortizzatori e senza la possibilità di dimettersi: di loro, 450 sono in Emilia-Romagna e circa 200 nel Bolognese.

Proprio per loro la Regione Emilia-Romagna mette sul piatto 150.000 euro, stanziati per aiutare le famiglie dei lavoratori che perdono il posto. La delibera assegna un primo stanziamento di 150.000 euro ai Comuni perché possano destinare risorse a nuclei familiari di dipendenti di aziende in crisi sospesi dal lavoro e senza retribuzione, in attesa di vedere attivati gli ammortizzatori sociali che si trovano anche a rischio di esclusione dalle misure di protezione sociale ordinarie. 

Il provvedimento varato dalla Giunta, spiega il presidente Stefano Bonaccini, "trova la sua prima applicazione per il Mercatone Uno e per lavoratori e lavoratrici che davvero si trovano a vivere una situazione drammatica, essendo sospesi tra occupazione e disoccupazione, in ogni caso senza stipendio e senza ammortizzatori. Una vicenda - puntualizza - sulla quale la Regione continua a essere attiva su ogni fronte possibile per trovare una soluzione, in accordo con tutti i soggetti coinvolti, dai sindacati ai sindaci. Ma ogni giorno che passa - conclude Bonaccini - diventa evidente come il Governo debba sbloccare subito la cassa integrazione, procedendo alla liquidazione del Tfr dei lavoratori e occupandosi dei clienti d'intesa con le associazioni dei consumatori".

Nel dettaglio i contributi, che potranno essere assegnati ai Comuni per un periodo che va dal 1 giugno 2019 e fino al 31 dicembre 2020, potranno essere utilizzati per il pagamento dell'affitto, delle utenze domestiche, di beni di prima necessità, di spese mediche o a carattere di urgenza, nonché esenzioni o agevolazioni riferite a servizi comunali.

r.r.