Rigassificatore, che cos'è e come funziona

Nel tentativo di interrompere la dipendenza dalla Russia, il governo vuole due nuovi impianti che suppliscano la scarsità della produzione italiana

Un rigassificatore offshore: cos'è e come funziona

Un rigassificatore offshore: cos'è e come funziona

Bologna, 4 maggio 2022 - Cos’è il gas naturale? A cosa serve un rigassificatore? E in cosa consiste la rigassificazione? La crisi energetica determinata dalla guerra in Ucraina ha portato alla ribalta del dibattito pubblico termini che molti non hanno mai sentito e di cui non conoscono il significato. Ecco i principali.

Gnl: il Gas Naturale Liquefatto

È un gas composto principalmente da metano, l’idrocarburo più semplice e abbondante in natura. Il gas naturale si trova in giacimenti sotto la superficie terreste e viene estratto attraverso un processo di perforazione. Dopo l’estrazione e l’eliminazione delle impurità viene raffreddato fino a -162°C. A questa temperatura, si trasforma in liquido, riducendo di 600 volte il proprio volume. Sotto questa forma, può essere facilmente stoccato in serbatoi, immesso nelle navi metaniere e trasportato per lunghe distanze fino ai mercati finali di consumo, dove viene rigassificato e distribuito.

Il gas naturale è da tempo riconosciuto come il più pulito tra i combustibili fossili. La sua combustione produce soprattutto vapore acqueo e anidride carbonica in quantità limitata (molto inferiore rispetto a petrolio e carbone), senza praticamente alcun altro residuo, né polveri, né fuliggine o metalli pesanti.

La filiera del Gnl consiste in quattro fasi principali: la produzione del gas, la liquefazione, il trasporto del Gnl e la rigassificazione.

Cosa fa un rigassificatore

La rigassificazione è dunque una delle fasi della filiera del gas naturale. E’ un’operazione relativamente semplice che consiste nel riscaldare il Gnl fino al punto in cui ritorna allo stato gassoso e può dunque essere utilizzato. L’elemento chiave di questa fase è il terminale di rigassificazione.

Quando le metaniere giungono al terminale, il gas naturale liquefatto viene scaricato dalle navi e stoccato, sempre alla temperatura di -162°C e a pressione atmosferica, in appositi serbatoi. Viene poi inviato all’impianto di rigassificazione o rigassificatore, dove viene riconvertito allo stato gassoso tramite un processo di riscaldamento controllato. Al termine di questo processo, che determina una naturale espansione del suo volume, il gas viene convogliato nella rete nazionale del gas attraverso un metanodotto.

La produzione di gas naturale in Italia

Quanto gas è attualmente estratto in Italia? Le stime del Mise riferite al 2021 parlano di 3,34 miliardi di metri cubi di gas naturale estratto, a fronte di un consumo complessivo di 76,1 miliardi di metri cubi. Per questo motivo la risorsa gas viene largamente importata dall'estero, il 95% nel 2021, e in buona parte, finora, dalla Russia, da cui l’anno scorso è arrivato il 43,3 per cento del gas, pari a 29 miliardi di metri cubi. Da qui, la crisi energetica determinata dalla guerra. Negli ultimi anni, gli altri Paesi da cui l’Italia ha acquistato più gas sono stati l’Algeria (il 31 per cento delle importazioni nel 2021), il Qatar (9 per cento), l’Azerbaijan (10 per cento) e la Libia (4 per cento)

Quanti e dove sono i rigassificatori in Italia

In Italia ci sono tre rigassificatori, due in mare e uno sulla terraferma. Il più grande è il Terminale Gnl Adriatico ed è un impianto offshore: un’isola artificiale che si trova in mare al largo di Porto Viro, in provincia di Rovigo, e ha una capacità di produzione annuale di 8 miliardi di metri cubi di gas. Anche nel mar Tirreno, al largo della costa tra Livorno e Pisa, c’è un altro rigassificatore offshore: è una nave metaniera che è stata modificata e ancorata in modo permanente al fondale e immette gas in rete dal 2013. Ha una capacità di trattamento annuale di 3,75 miliardi di metri cubi. Il terzo rigassificatore in funzione è invece una struttura onshore, cioè sulla terraferma, e si trova a Panigaglia, in provincia di La Spezia

Via libera del Governo a nuovi rigassificatori

Lunedì scorso, il Governo ha approvato alcune misure per accelerare le procedure di autorizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal gas importato dalla Russia. Una delle novità più significative riguarda i rigassificatori. Il governo ne vuole installare altri due: grazie alle strutture già esistenti, Ravenna è in grado di esssere operativa entro un anno.