Sciopero benzinai il 25 e 26 gennaio ‘congelato’ dopo l’incontro con il governo. Codacons: “Guerra contro i consumatori”

I gestori avevano lamentano l’”ondata di fango” contro la categoria. Il ministro Pichetto: la protesta “è un legittimo diritto”

Bologna, 13 gennaio 2023 - Dopo le polemiche sul caro carburanti e scoppiate all'indomani della fine del taglio delle accise, lo sciopero annunciato dei benzinai per il 25 e 26 gennaio è stato congelato dopo l’incontro con il governo di oggi.

"In questo momento possiamo dire che lo sciopero è congelato, non fosse altro perché abbiamo potuto sgombrare

il campo da tutto quello che era stato attribuito alla categoria". A dirlo è Giuseppe Sperduto presidente della Faib, al termine dell`incontro tra il governo e i benzinai. La protesta, secondo quanto detto ieri dal Codacons, è una "decisione assurda", mentre da parte del Governo il ministro Pichetto si era limitato a dire che lo sciopero è "legittimo". 

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Sciopero: le ragioni dei benzinai

"Per porre fine all''ondata di fango' contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le associazioni dei gestori, unitariamente, avevano assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio", avevano annunciato in una nota congiunta Faib, Fegica e Figisc/Anisa. Il governo, hanno scritto in una nota congiunta, aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti e improperi degli automobilisti esasperati. Avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa. Nella nota, i gestori avevano affermato che in questo modo vengono "beatificati i trafficanti di illegalità che operano in evasione fiscale e contributiva e che sottraggono all`Erario oltre 13 miliardi di euro all'anno". L'impressione, proseguono, "è quella di un esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate e ben sapendo che l`Agenzia delle Dogane, il Mimit, e l`Agenzia delle entrate hanno, già oggi, la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull`affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla categoria". "E' un imbroglio mediatico - avevano concluso - al quale le organizzazioni di categoria intendono dare risposte con la mobilitazione dei gestori".

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Codacons: è guerra contro i consumatori

La decisione dei benzinai di proclamare due giorni di sciopero equivale ad "un atto di guerra contro i consumatori, una protesta assurda e immotivata che ci porta oggi a presentare una istanza urgente al Garante per gli scioperi affinché blocchi la mobilitazione dei gestori", scrive dal canto suo il Codacons. "Con lo sciopero i benzinai sembrano dimostrare di non gradire la trasparenza sui prezzi dei carburanti decisa dal Governo attraverso il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, e di voler difendere ombre e ambiguità che investono il settore - afferma l'associazione di consumatori - Uno sciopero che danneggia solo i consumatori, già vittime di listini alla pompa eccessivi e del rialzo delle accise scattato lo scorso 1 gennaio. Per tale motivo il Codacons presenta oggi stesso una istanza alla Commissione di garanzia sugli scioperi, chiedendo di bloccare la protesta dei benzinai e di sanzionare qualsiasi mobilitazione lesiva dei diritti degli utenti"

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Pichetto: sciopero legittimo

Lo sciopero indetto dai benzinai "è un legittimo diritto", ha detto ieri invece il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine dell'incontro "Valore Natura. Il ruolo delle aree protette per la tutela e la valorizzazione dell'Italia" organizzato da Marevivo e Wwf Italia.