Superbonus ultime notizie: "Blocco della cessione dei crediti grave errore”

L'allarme lanciato da Cna Emilia Romagna: “Il Governo va contro l'etica e il buonsenso. Serve una totale retromarcia. Migliaia di imprese a rischio tracollo"

Bologna, 17 febbraio 2023 - Caos Superbonus 110: con il decreto legge firmato ieri sera - e subito in vigore da oggi - che rende operativo il blocco di tutte le cessioni di crediti d'imposta per tutte le tipologie di bonus edilizi (tra cui il superbonus), "il rischio tracollo per le imprese è più concreto che mai.

Una scelta gravissima, quella del Governo, che contraddice etica e buon senso e che va a colpire un bene primario per tutti i cittadini: la casa è la cornice di ciò che chiamiamo famiglia, il luogo delle relazioni, della nostra identità e dei nostri diritti".

Queste sono parole di Cna Emilia Romagna, in estremo allarme per le decisioni uscite ieri dal Consiglio dei ministri. Ora, infatti, potrebbe esserci un effetto disastroso per "40.000 aziende, che rischiano la chiusura nonostante abbiano rispettato la legge", come ha detto il presidente nazionale di Cna Dario Costantini.

E questo perché è stato commesso "un errore che compromette la promessa alle nuove generazioni sul loro futuro e su quello del pianeta - continua Fabio Bezzi, segretario di Cna Emilia-Romagna - agevolare tutti i cittadini, indipendentemente dal proprio reddito, a cogliere l'occasione dei bonus edilizi è stata la migliore scelta green che il nostro Paese potesse compiere: il settore edile è, infatti, responsabile del 36% dei consumi energetici e del 39% delle emissioni di CO2".

Ora, le associazioni di categoria sono state convocate per lunedì a Palazzo Chigi. E c'è molta attesa per questo incontro. "Questa improvvisa e imprevista mossa del Governo ha lasciato incredulità sul modo in cui è stata presa questa decisione e preoccupazione per la tenuta del nostro sistema economico", dicono da Cna Emilia-Romagna.

Nette del resto le parole del presidente nazionale di Cna Dario Costantini: "Quello che sta avvenendo in questi minuti è talmente grave che non l'avrei immaginato nemmeno nel mio peggiore incubo".

L'unica possibile via di uscita da parte del Governo "è una totale retromarcia - aggiunge il presidente di Cna Emilia-Romagna Paolo Cavini - per poi sederci ad un tavolo per studiare insieme eventuali azioni correttive. L'auspicio è che nel confronto del prossimo lunedì il buonsenso possa tornare a guidare le scelte. Una cosa è certa: sulla tutela delle imprese e delle famiglie la nostra confederazione non farà sconti a nessuno".

Il mondo dell’edilizia popolare trema

Anche il mondo dell'edilizia rivolta famiglie più deboli e fragili fibrilla di fronte all'inversione di marcia sul fronte del Superbonus. In particolare la scelta annunciata dall'Esecutivo rischia di mettere in grave difficoltà le Aziende Casa che gestiscono questo tipo di edilizia dedicata alla fasce meno abbienti della popolazione e dal forte impatto sociale.

L'allarme arriva da Bologna, dal presidente locale dell'Acer-Azienda Casa Emilia-Romagna, Marco Bertuzzi che esprime contrarietà verso il provvedimento emanato da Palazzo Chigi. “Siamo sconcertati dalla metodologia applicata e dai continui cambiamenti normativi che non ci permettono di lavorare, insieme ai Comuni - osserva - sui temi all'ordine del giorno della riqualificazione energetica dei fabbricati di proprietà interamente pubblica e di quelli cosiddetti 'misti’ di proprietà pubblico-privata. Chiediamo un ripensamento e un supplemento di riflessione - argomenta ancora - perché altrimenti il nostro sforzo di ridurre la povertà energetica dei più poveri non potrà contare su uno strumento concreto”.

Modena, 10mila posti di lavoro a rischio

La decisione mette a rischio, anche a Modena, centinaia di aziende e migliaia di posti di lavoro in un territorio che conta quasi 10.000 addetti del settore. Parola della segretaria della Filca-Cisl Emilia centrale, Cinzia Zaniboni, che ha commentato stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito fiscale decisi ieri dal Consiglio dei ministri.

Nel territorio le prime avvisaglie c'erano già state: molti lavoratori lamentavano ritardi dello stipendio a causa della sempre minor disponibilità liquida delle imprese. Le associazioni imprenditoriali, nell'incontro di qualche settimana fa per il rinnovo dei contratti provinciali di Modena e Reggio Emilia, erano molto preoccupate per la difficoltà delle ditte a reperire liquidità, nonostante i cassetti fiscali pieni di crediti dovuti all'ecobonus.

"Ora potrebbe esplodere una vera bomba sociale, si rischia una delle più grandi vertenze del lavoro del nostro Paese, con una portata di gran lunga maggiore di quelle che avvengono nei grandi gruppi, che fanno notizia. “Il governo ci convochi subito perché- conclude Zaniboni- bisogna tutelare un settore strategico per l'economia modenese e italiana".

Anche in Romagna a rischio migliaia di posti di lavoro

“Il rischio concreto è il blocco di centinaia di cantieri, fallimenti di centinaia di imprese, perdita di migliaia di posti di lavoro, avvio di contenziosi con condomini e cittadini". Esprime così l'allerta e le preoccupazioni delle imprese Ance Romagna, il presidente Ulisse Pesaresi, a seguito del blocco della cessione dei crediti d'imposta nell'edilizia deciso dal governo.

Infatti, "c'è quindi alta preoccupazione per gli impegni futuri che in questo modo non vedono possibilità di sbocco", prosegue. Allo stesso tempo, "ci auguriamo che ci possano essere risoluzioni per la cessione dei crediti maturati nel passato e nei cantieri in corso- chiosa- dopo l'emanazione del decreto più veloce della storia della Repubblica". Per il numero uno di Ance Romagna di fatto il provvedimento equivale a "non sostenere la filiera delle costruzioni, settore che più degli altri ha contribuito alla crescita post pandemia", e "significherebbe quasi certamente non riuscire a far fronte agli imminenti impegni del Pnrr".

“Bloccare la cessione di nuovi crediti senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso potrebbe significare per molte imprese il fallimento", precisa il sindaco di Cesena Enzo Lattuca. Lo stop, argomenta, ha "ricadute importanti anche a Cesena", in particolare la questione più urgente riguarda appunto "tutti quei crediti fiscali incagliati, su cui gli Enti locali, ha chiarito il governo, non possono fare nulla". Al primo cittadino in questi stanno arrivando "numerose segnalazioni" da parte dei cesenati che, non potendo riscuotere i crediti fiscali maturati a seguito dei bonus edilizi, si trovano "in seria difficoltà", avendo già avviato i lavori e trovandosi senza liquidità per portarli a termine e con crediti fiscali consistenti che non riescono a riscuotere.