Allo stadio un angolo per Sinisa

La lettera. Risponde Beppe Boni

Condivido l’idea di Di Vaio di dedicare un’area del nostro stadio a Sinisa Mihajlovic. Il Bologna non lo ha mai dimenticato. Mi piacerebbe fosse l’angolo di entrata alla curva Giacomo Bulgarelli, dove alcuni tifosi hanno lasciato ricordi in sua memoria e dove ora è esposto il magnifico striscione apparso a Verona. Sarebbe veramente una bella iniziativa per ringraziare ancora e non dimenticare il nostro amatissimo allenatore.

Paola Tabarroni

Risponde Beppe Boni

Sinisa Mihajlovic col suo caratteraccio, col suo modo diretto di rivolgersi all’interlocutore nel bene e nel male e con la sua storia sotto le Due Torri è stato qualcosa in più di un allenatore per il Bologna calcio. Il suo essere personaggio, al di là degli alti e bassi che sempre caratterizzano l’andamento di una squadra, è ciò che ne fa un elemento unico. Sinisa poteva piacere o non piacere, poteva riuscire antipatico o simpatico, ma resta un idolo nel percorso del Bologna. Lo è stato anche per la sua malattia che egli ha saputo affrontare mostrando i muscoli finché ha potuto, come fanno i veri guerrieri. I tifosi a cantare sotto le finestre dell’ospedale dove era ricoverato per la leucemia, la processione a San Luca della moglie con i tifosi. Cose mai viste prima, ma uscite dal cuore dei bolognesi che è grande così. Una figura tratteggiata anche nel libro scritto dalla figlia Viktorija: «ll campione capace di cambiare il corso di una partita con un calcio di punizione imprendibile; l’allenatore carismatico che guida la squadra, rimprovera, dà la carica e consola; che parla fuori dai denti, senza paure, senza temere il giudizio altrui. Sergente Siniša. L’uomo delle mille battaglie, in campo e nella vita». Uno così a Bologna ha lasciato il segno, può meritare l’intitolazione di una parte dello stadio. Il suo nome nella Hall of fame del Dall’Ara ci starebbe bene. Anche Giacomo Bulgarelli senza dubbio approverebbe.

mail: beppe.boni@ilcarlino.net