Bologna, 2 novembre 2024 – In Spagna in seguito alla disastrosa alluvione è stato mobilitato l'esercito. Al medesimo scopo il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha messo all'opera dei volontari allo scopo di spalare il fango riversatosi in svariate vie della città. Una domanda giunge pertanto spontanea per i casi di emergenza: non si potrebbe adoperare i militari presenti su suolo italiano per portare aiuto alla popolazione?
Davide Gasperini
Risponde Beppe Boni
In Spagna l'esercito è stato mobilitato dopo quasi due giorni dal disastro di acqua che ha causato oltre 200 morti, aspetto che si aggiunge alle polemiche sul ritardo con cui è stata avvisata la popolazione nell'imminenza del pericolo in arrivo. In Emilia Romagna solo qualche cittadino distratto può aver avuto l'impressione che l'apparato militare non sia stato utilizzato per i soccorsi. L'esercito in tutte e quattro le alluvioni che si sono succedute in oltre un anno ha messo in campo uomini e mezzi senza risparmio. Nell'immediatezza dell'emergenza ha mobilitato reparti specializzati nei soccorsi, ruspe, camion, anfibi, elicotteri, questi ultimi preziosissimi nei soccorsi con l'acqua ancora alta. I soldati sono stati affiancati alle forze dell'ordine, alla Protezione civile, ai vigili del fuoco e ai tanti volontari accorsi a dare una mano per spalare fango e rimuovere detriti. In diverse occasioni è stata utilizzata anche l'aeronautica.
Durante l'ultimo disastro alluvionale, per esempio, i militari del reggimento Genio Ferrovieri di Castelmaggiore a Farneto, frazione di San Lazzaro, fra l'altro si sono occupati della rimozione delle macerie e della riparazione della strada dove si era aperta una grande voragine.