Editoriale

Alluvioni, ora serve un piano Marshall

I Comuni a valle dei fiumi vogliono che si costruiscano i bacini di laminazione a monte, per proteggersi dalle esondazioni. I Comuni a monte temporeggiano perchè il loro territorio verrebbe danneggiato , e le aree interessate perderebbero valore. In Scandinavia e Giappone per risparmiare spazio in superficie le infrastrutture sono realizzate nel sottosuolo.

Le casse di espansione possono essere fatte anche in tunnel sotto l'alveo dei fiumi. I tunnel, con bypass, sono idonei ad ammortizzare e ridurre gli effetti distruttivi delle esondazioni vicino ad i centri abitati. L'acqua viene poi aspirata, riossigenata, e reimmessa nel fiume.

Fernando De Simone

Risponde Beppe Boni

Dimentichiamoci tutto ciò che abbiamo visto o concepito fino ad oggi sulla difesa idrica di pianura e montagna. Il clima è cambiato, è più imprevedibile e aggressivo, le valanghe di acqua dal cielo sono frequenti e devastanti. Non si può quindi più ragionare con gli argomenti che abbiano utilizzato fin qui.

Mettere una toppa qua e là, pulire l'alveo di un fiume, estirpare alberi sulle rive, evitare tappi di detriti sotto i ponti sono elementi necessari ma non più sufficienti a difendere il suolo dagli straripamenti e dalle alluvioni. Servono interventi strutturali pensati con un Piano Marshall dell'ecosistema.

Il lettore che vedete qui sopra propone casse di laminazione sotterranee come in Scandinavia e Giappone. Non so se sul nostro territorio possa essere un'idea realizzabile, ma si può valutare. In ogni caso è necessario che tutti gli enti interessati, amministrativi e tecnici, si siedano una volta per tutte intorno a un tavolo e concepiscano un piano ampio che guardi al futuro e non solo al presente.

Il ragionamento vale anche per la montagna dove sono necessarie opere di consolidamento e di idraulica che garantiscano il territorio a monte e di conseguenza quello di pianura.

beppe.boni@ilrestodelcarlino.it

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