L'ultima disputa sulle bandiere palestinese ed israeliana esposte alla finestra del Comune di Bologna, un aspetto positivo ce l'ha: ha costretto la sinistra radicale a gettare la maschera. I fatti: il sindaco Lepore ha esposto per mesi la sola bandiera palestinese, facendo una netta scelta di campo, opinabile ma legittima, contestata dalla comunità ebraica e dalle opposizioni. Poi è arrivata la tregua in Medio Oriente e il sindaco, non è dato sapere con quanta convinzione, ha esposto anche la bandiera israeliana, auspicando la pace. Decisione ineccepibile. Sennonché la città dei pro Pal (parte della comunità islamica e i soliti antagonisti) si è ribellata e la vicensindaca Emily Clancy, esponente di Coalizione Civica, si è schierata dalla parte dei contestatori contro il sindaco. Non solo. Rimproverando bonariamente gli amici antagonisti, a cui lei e la sua lista sono storicamente assai vicini, ha detto, testualmente: ''E' stato doloroso vedere il mio nome accostato alla parola sionista''. Ecco, è in questa frase che crolla la retorica ipocrita dell'equidistanza. Il sionismo (Clancy dovrebbe saperlo) è la dottrina politica che ha guidato il popolo disperso e perseguitato di Israele a costruire un proprio Stato. Si tratta, banalmente, del diritto a esistere. La sinistra radicale, terzomondista e antioccidentale, confonde questo diritto con una volontà colonizzatrice e combatte Israele. Quando il presidente della comunità ebraica bolognese rifiutò l'invito del sindaco a partecipare alla marcia della pace insieme all'imam e all'arcivescovo Zuppi, usò parole pesanti il cui senso finale era: in questa città c'è un brutto clima, non ci sentiamo al sicuro. In effetti è così. A Bologna c'è una forte presenza pseudo rivoluzionaria che contesta cultura, valori e modello politico occidentali e l'antisionismo è uno dei suoi cavalli di battaglia. E' una presenza intollerante e illiberale che semina odio e che non disdegna l'uso della violenza di piazza. Purtroppo, questo mondo, genericamente definito antagonista, è più coccolato che avversato dalle istituzioni cittadine.
EditorialeAntisionisti alla bolognese