Ancora baby gang. L'altra sera, a San Benedetto del Tronto, un ragazzo di 22 anni è stato preso a coltellate e quasi ammazzato. Siamo, ahinoi, quasi nella normalità. Qualche giorno prima a Civitanova Marche, un 13enne (sì, 13 anni: scuole Medie) era stato massacrato di botte ed è finito all'ospedale, colpito da due coetanei, stessa età. Questi altri due tredicenni non si sono limitati a prenderlo a calci e pugni; hanno anche filmato la scena col telefonino e il video ha fatto il giro della rete. A Forlì una ragazzina di 15 anni, in autobus, è stata palpeggiata e attenzionata da un branco. Dieci ragazzi che, pesantemente, allungavano la mano: chiamasi violenza sessuale. Il papà della ragazza ci ha raccontato: 'Da allora mia figlia piange e non dorme più'. Ad Ancona un altro minorenne non usciva più di casa perché vessato dai compagni-bulli di scuola: è dovuto intervenire anche il questore. Folle cronaca degli ultimissimi giorni. Pensate che solo nell'ultima settimana sono usciti 348 lanci di agenzia, in Italia, con la parola baby gang. I numeri dell'emergenza: il 13,8% dei giovani ha subìto atti di bullismo, nell'80% dei casi a causa dell'aspetto fisico. C'è un film (Il ragazzo dai pantaloni rosa) che racconta proprio queste tragedie sotto traccia. Non dimentichiamoci (mai) che Il passaggio dalle burle alle botte, ai coltelli o addirittura alla morte, può essere purtroppo molto breve. Dietro a ogni numero c'è un volto, una storia, un dramma. Ci sei tu, c'è tuo figlio, ci sono i nostri figli. Diamoci da fare. C'è tanto da fare.
EditorialeBaby gang 2