BEPPE BONI
Editoriale
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Baby gang, serve l'aiuto dei genitori

Bologna, 17 settembre 2023 – Mi hanno molto spaventata gli articoli apparsi sui giornali in questi giorni sulle baby gang che imperversano a Bologna, ma anche in altre città. Certo, i bulli ci sono sempre stati ad ogni latitudine e in ogni contesto urbano ma l'intensità di questo fenomeno di recente a Bologna è estremamente preoccupante. Credo che l'intera società civile, e non solo le forze dell'ordine, debba preoccuparsi di affrontare in modo più deciso il problema.

Liliana Rizzi

Risponde Beppe Boni

Il fenomeno, che in Emilia Romagna oltre a Bologna investe pesantemente anche altre città come Reggio Emilia e Modena, se confrontato con contesti urbani come Napoli è di minore portata, ma non per questo meno allarmante. A Napoli ragazzini di 16 anni girano con la pistola nella cintola, ma da queste parti a volte sono svelti di mano con il coltello. L'ultimo caso che ha fatto rumore è quello della zona di via Arno in città dove alcuni gruppi di ragazzini tra i 16 e i 13 anni, forse con la regia di qualche maggiorenne, ne combinano di tutti i colori: vandalismi, rapine ai coetanei, prepotenza, piccoli furti nei centri commerciali, molestie a persone anziane. Dato che non si tratta di pericolose bande di terroristi nell'immediato forse un controllo continuato e mirato con alcuni vigili urbani basterebbe a dissuaderli con una energica tirata d’orecchi e consegna ai genitori che, se non seguono i propri figli, sono da ritenere complici. Che fare contro le baby gang e il bullismo in generale? L'intervento delle forze dell'ordine va bene, ma è necessario anche agire con una prospettiva educativa e di recupero. Uno dei metodi più efficaci è il controllo genitoriale e scolastico. È necessario coinvolgere i ragazzini più turbolenti in attività extra scolastiche ed extra familiari come programmi extra lezioni, sport, arte, organizzazioni o gruppi religiosi. In aggiunta anche il coinvolgimento dei genitori in gruppi di lavoro scolastico e di ascolto padri-madri-figli può contribuire. Non è una ricetta scientifica ma resta una strada da percorrere. Consigli ai genitori: se c'è il sospetto che il proprio figlio sia coinvolto in attività di gang è necessario chiedere aiuto subito alle forze di polizia che oggi non agiscono solo in fase repressiva ma sono in grado di mettere in campo equipe di esperti per la prevenzione del fenomeno delle baby gang. Gli specialisti in problematiche minorili cercano di avvicinare i genitori e li aiutano a comprendere la situazione onde evitare che le conseguenze dell’appartenenza a una banda dei figli abbiano conseguenze estremamente gravi.

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