Editoriale

Bus più caro, ma il servizio non migliora

Al momento sospendo un giudizio sull’aumento del 53% del biglietto dei bus, ed attendo qualche mese per vedere se ci sarà un potenziamento delle corse diurne. Attese di 30 minuti ed oltre per linee come l’11B sono una costante che induce a prendere altre linee per avvicinarsi ai luoghi di destinazione, anche se il numero eccessivo dei cantieri non aiuta certo ad uscire da questo caos generalizzato.

Risponde Beppe Boni

Il giudizio sul consistente aumento del biglietto del bus in tandem con l’aumento del costo della sosta lo hanno già espresso ampiamente i bolognesi: bocciato. E’ vero che i cittadini si lamentano per definizione e che un’amministrazione comunale talvolta deve fare i conti con il bilancio e qualche aumento lo deve prevedere. Legittimo. Chi non vede i numeri non se ne rende conto. C’è un però. Una scelta più o meno giusta se effettuata nel momento e nei modi sbagliati rende l’effetto contrario. Il rincaro per i viaggi è del 53.3% passando da 1.50 euro a 2.30 euro per la corsa singola da 75 minuti. La batosta arriva in un momento in cui il traffico è stravolto dai cantieri, il tram è visto con sfiducia, il Passante non convince, aumenta il costo della sosta. Raddoppiare in un sol colpo il costo del bus in questo scenario è una mossa strategicamente sbagliata. L’aumento, per esempio, avrebbe potuto essere applicato gradualmente e l’effetto sarebbe stato più indolore. Poi c’è una regola di buonsenso: se aumenta il costo di un servizio, pubblico o privato che sia, bisogna almeno mettere sul tavolo qualche miglioramento o qualche aspetto aggiuntivo. I bolognesi invece si lamentano delle continue corse in ritardo e di fermate saltate. Almeno si poteva mettere una pezza a cominciare da qui. Nulla. Se fossimo a scuola sarebbe un quattro in condotta.