Bologna, 6 luglio 2025 – Ho notato con piacere che il Comune ha avviato un progetto ambientale con la messa a dimora di cento alberi in città, compreso, mi pare, l’interno del palazzo comunale. Sono però rimasto perplesso riguardo al reale beneficio che queste piante potranno portare. Forse in Comune pensano che per trovare ristoro uno in pieno centro a Bologna cerchi la chioma di un albero? E chi accudisce le piante con 35 gradi e oltre?
Massimiliano Bertozzi
risponde Beppe Boni
Quando l’ente pubblico dedica attenzione all’ambiente è sempre una bella notizia. Il progetto dei cento alberi però ha più il sapore di uno spot. Basta confrontarsi con qualsiasi laureato in agraria e vi dirà che mettere a dimora alberi in un centro urbano in pieno luglio con queste temperature implica poi una manutenzione straordinaria molto attenta. I costi, tra l’altro, rischiano di essere decisamente alti, come ha rilevato proprio ieri su queste pagine Gianluca Cristoni, imprenditore agricolo e presidente di Biohabitat, fondazione che si occupa di promuovere la ricerca sulla cultura del verde, dell’ambiente e della biodiversità.
Senza la possibilità di avere una risorsa idrica continua il rischio che queste piante subiscano traumi consistenti fino al rinsecchimento è molto forte. Semmai questa operazione dalle finalità approssimative andava fatta in autunno o al massimo a primavera. Cristoni poi aggiunge che alcune specie installate non sono nemmeno classificate come alberi. Potranno migliorare il clima in città? Difficile. Se si vuole aumentare il verde urbano serve un progetto meglio strutturato e più vasto. Se poi vogliamo dire ‘meglio che niente’ allora va tutto bene.
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