Ieri, lunedì 10 luglio, milioni di cellulari in Emilia Romagna hanno emesso uno strano suono a mezzogiorno. Era IT-Alert, il nuovo sistema di allarme pubblico per l'informazione diretta alla popolazione. Vengono diramati ai telefonini presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. Ieri ovviamente era una prova, l'Emilia Romagna è stata la quinta regione italiana testata, non sono mancati errori, ritardi e problemi ma la Protezione Civile prosegue il suo lavoro per arrivare a perfezionare il meccanismo. Perché l'allarme arrivi, è sufficiente che il telefono sia acceso, in qualunque modalità. Dovete sapere che meccanismi del genere, finora sconosciuti in Italia, esistono già da tempo in altre nazioni. Progettati anche da italiani. Come spesso capita, siamo i più bravi ma nel nostro Paese rimaniamo inopinatamente indietro. Ce ne occupammo nei giorni immediatamente successivi all'alluvione dell'Emilia Romagna, quando raccontavamo che la gente correva di notte per le strade ad avvisare i vicini che stava arrivando la fiumana. Possibile che non si potesse fare altro e di più da parte delle autorità pubbliche? Sì, si poteva e si può: lo abbiamo capito e ci stiamo svegliando. La tecnologia al servizio dell'uomo e non viceversa. Peccato però che come sempre capita in questi casi l'uomo per natura sia anche un po', consentiteci il termine, zuccone; non si fida mai di nulla e di nessuno, vede il complotto dietro tutto. Ecco così che già da tempo spopolano soprattutto su Telegram i gruppi clandestini e ribelli. Volevate voi che non nascessero i No IT-Alert? Eccoli, più vivi e incazzosi che mai. Decine di migliaia di persone. 'E' la nuova arma dello Stato per controllare i cittadini'. 'App preinstallate che ci monitorano costantemente'. 'Terremoti generati da installazioni militari'. 'Microchip sotto pelle dietro l'angolo' 'Agenda 2030 fatta dai padroni del mondo'. E giù farneticazioni (io le definisco così) varie. Detto che non c'era bisogno dei No IT-Alert per sapere che viviamo già super controllati e in fondo ci piace anche un po', suppongo che tanti cittadini dell'Emilia-Romagna sarebbero stati strafelici se quella maledetta notte a cavallo fra il 16 e il 17 maggio avessero ricevuto il messaggio. Forse (forse) avrebbero potuto salvare o limitare i danni alle loro case, alle loro auto, ai loro averi, ai loro animali. In qualche caso anche alle loro vite.
EditorialeChe noia i complottisti