ALESSANDRO CAPORALETTI
Editoriale
Editoriale

Cinghiali, nelle Marche danni per 5 milioni

Negli ultimi cinque anni, i danni provocati dai cinghiali alle colture (specie cereali, girasoli e leguminose) nelle Marche sono costati alle casse pubbliche oltre 5,2 milioni di euro. Sono i dati stimati dalla Regione nel piano di controllo varato dalla giunta contro la proliferazione della fauna selvatica. Tra le misure previste, un mese in più per la caccia al cinghiale, selezionatori in azione anche fino a mezzanotte con l'ausilio di sensori notturni e la possibilità per gli agricoltori di dotarsi di gabbie e di attivarsi per le catture nei propri terreni. Il tutto in attesa del piano di controllo straordinario annunciato dal governatore Acquaroli nel giorno della grande protesta del settore agricolo. Tra le richieste del comparto, ci sono anche una profonda revisione del sistema degli Atc (ambiti territoriali di caccia), chiamati a una gestione più omogenea attraverso la definizione di un nuovo statuto unico, preceduto dalla nomina di un commissario ad hoc per gestire la fase di transizione tra i vecchi cda e il futuro management, e una nuova procedura di risarcimento dei danni più rapida e obiettiva. "La presenza dei selvatici rappresenta una inaccettabile tassa – rileva Coldiretti - tra danni diretti e indiretti. L’obiettivo è di contenere la popolazione di selvatici, fermando le incursioni nei campi e mettendo in sicurezza le strade”.