Conte e le chat. Più che una crisi sembra una farsa

Che fine ha fatto la politica

L'editoriale di Agnese Pini

L'editoriale di Agnese Pini

Siamo alla tragicommedia del pizzino. Della chat che forse c’è ma che di sicuro per ora non si vede. Della crisi minacciata, evocata, sperata (domani, lunedì, mai, chissà), e che però puntualmente non arriva. Ora: non voglio entrare nel merito dell’ultimo giallo dell’estate. Titolo: "Il conticidio". Trama: Draghi avrebbe ordinato a Grillo la testa di Conte a mezzo whatsapp. In attesa di vedere i presunti messaggini incriminati, l’unica vera considerazione da fare è una, e una soltanto. Le crisi di governo si sono sempre ordite attorno a un casus belli, spesso di facciata. Ma si sa che in politica sostanza e apparenza molte volte coincidono. Era accaduto anche con lo sventurato strappo di Salvini, passato alla storia come la crisi del mojito o del Papeete. Diceva il leader della Lega l’8 agosto del 2019: "Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav". L’azzardo leghista cercava in realtà di capitalizzare l’incredibile consenso che aveva fatto schizzare il partito nei sondaggi.

Per ragioni opposte, oggi il Movimento 5 Stelle scalpita dentro a un governo di larghe intese che ha finito per disorientare la base e allontanare l’elettorato.

Ci si poteva dunque aspettare che Conte usasse l’affaire spinoso dell’invio di armi in Ucraina per fare il famoso passo indietro, o di lato che dir si voglia. Il tema c’era tutto, al di là di come la si pensi: dietro la questione-armi ci sono valori morali, orientamenti geopolitici, visione del Paese. Cose su cui è legittimo prendere decisioni dirompenti.

E invece no: Conte non strappa. Vuoi per senso di responsabilità, vuoi per ragioni di poltrone. Salvo, meno di dieci giorni dopo, andare da Mattarella per denunciare la storia dei messaggini fra Draghi e Grillo, veri o presunti che siano. E tornare a terremotare ancora una volta il governo. Più che alla frutta, siamo alla farsa.