GILBERTO DONDI
Editoriale
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Dalle parole ai fatti

“Bisogna intervenire su alcuni temi specifici: penso alla complessa burocrazia della rendicontazione”. E ancora: “Il mio impegno con gli emiliano-romagnoli è quello di aumentare le risorse per la manutenzione di tutti i corsi d’acqua e sbloccare un primo nucleo di opere che aumentino la sicurezza dei bacini. Bene gli studi, ma intanto facciamo. A integrare si fa sempre in tempo”. Il governatore Michele de Pascale ha le idee chiare. Così come il neo commissario alla ricostruzione Fabrizio Curcio: “Vedo sentimenti di collaborazione, voglia di risolvere le problematiche aperte. Adesso c’è unità di intenti, la gente lo vede e apprezza l’approccio condiviso da parte delle istituzioni”. Entrambi, intervistati dal Carlino nei giorni scorsi, hanno promesso un cambio di passo nella ripartenza dopo le alluvioni che hanno colpito il territorio bolognese e la Romagna. Un cambio di passo che, va detto con franchezza, è quanto mai necessario. Troppi lacci e laccioli burocratici, troppe lungaggini, troppe domande senza risposte hanno infatti reso la vita (ancora più) difficile alle migliaia di persone e aziende danneggiate dalle ripetute ondate di maltempo. È dunque davvero ora di cambiare passo e aprire una fase nuova. E i presupposti ci sono tutti. Il nuovo commissario sta battendo il territorio e il suo primo impegno, ha detto, sarà quello di ascoltarlo. Il nuovo governatore, da parte sua, vuole sveltire i tempi, ridurre drasticamente la burocrazia necessaria per ottenere i rimborsi e partire subito con i lavori per mettere in sicurezza il territorio. La ricetta è quella giusta, ma ora dalle parole bisogna passare ai fatti. Lo chiedono i tanti cittadini che hanno ancora le case distrutte e i conti da pagare.