Cose di cui non si parla in questa campagna elettorale, o di cui si parla troppo poco: la sicurezza, le dipendenze, l’export.
Partiamo dalla sicurezza: ne avevamo già parlato in occasione di un sondaggio Nomisma che aveva messo il tema dell’emergenza criminalità ai primi posti fra i pensieri dei cittadini, ma non dei politici, vuoi per la continua e doverosa discussione sul post alluvione o sulla sanità da rigenerare. Ne riparliamo alla luce della giornata di scontri che ha coinvolto Bologna, con i ’soliti’ antagonisti che, per criticare Casapound e rete dei patrioti, hanno finito con i ’soliti’ comportamenti fascisti che, da autodichiarati antifascisti, vorrebbero invece denunciare. Ogni forma di violenza è da condannare, la libertà di manifestare va invece garantita, anche quando non corriponde al nostro credo.
E non è accettabile che un cittadino resti ferito.
Secondo punto, le dipendenze: de Pascale e Ugolini hanno incontrato realtà che si occupano del tema, ma l’argomento non è finito al centro del dibattito, mai. Eppure le dipendenze (da stupefacenti ma anche da social network) sono uno dei mali della nostra società. Il consumo di droga cresce, l’offerta cresce perché aumenta la domanda e non ci si chiede mai perché la domanda cresca.
Infine, le imprese. L’arrivo-bis di Donald Trump riapre la partita dei dazi e rilancia l’isolamento protezionista che di fatto uccide, questa volta per sempre, l’alleanza transatlantica. L’effetto del crollo, sommato a un indebolimento costante dell’Europa e delle leadership tedesche e francesi, mette a rischio tutti gli stati membri, compresa l’Italia (che dovrebbe/potrebbe invece cercare un ruolo di pivot) e mette a rischio soprattutto l’export, che per l’Emilia-Romagna nel 2023 era a quota 85 miliardi. Garantire queste cifre (pensiamo al settore agroalimentare, ma anche al meccanico) sarà decisivo.