BEPPE BONI
Editoriale
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Emergenza, fermiamo il gambero killer

Ho pescato recentemente, per meglio dire raccolto, un gambero rosso della Louisiana della lunghezza di circa 12 centimetri. L’ho trovato sul cancello di casa. Abito a ridosso dell’argine del torrente Quaderna, in via Olmo. Questo animale mi ha stupito perché ha scalato un argine di 15 metri. Vorrei sapere a chi posso segnalare la presenza di questa specie invasiva in modo che gli esperti possano prenderne atto.

Rita Benin

Risponde Beppe Boni

Partiamo col dire che il gambero rosso non è una specie autoctona e sta soppiantando i gamberi dei nostri territori, che sono di dimensioni più ridotte, mentre gli altri hanno misura molto più grande. Entrambi sono gamberi di fiume e comunque sono commestibili. Il gambero rosso della Louisiana, in ogni caso, è classificato come una specie invasiva che minaccia l’ambiente e la biodiversità. Gli esperti lo definiscono anche 'gambero killer'.

È necessario segnalare eventuali avvistamenti per monitorare, e ove è possibile contenere, la sua diffusione che è rapidissima nelle zone dove trova un areale che lo soddisfa. Quando si individuano gamberi rossi è consigliabile segnalare l’avvistamento all’ufficio competente della propria Regione, come l’Ufficio gestione fauna selvatica che ha diramazioni anche nelle singole province.

Questa specie infatti è onnivora e può causare impatti negativi all’ecosistema invaso perché è vorace e si nutre di macroinvertebrati acquatici, larve di anfibi, uova di pesci e piante acquatiche. Il gambero killer scava come una trivella specialmente in terreni limo-argillosi, favorendo la torbidità dell’acqua (che riduce la penetrazione della luce) e l’instabilità (fino al crollo) di piccoli argini.

mail: beppe.boni@ilrestodelcarlino.it