Più scandinavi che mediterranei (o latini), più Erik il Rosso che Giulio Cesare, più Dennis Bergkamp che Beppe Bergomi per gli appassionati di calcio. Com’erano gli antichi Piceni che abitavano l’Italia centrale (oggi le Marche) prima di Roma? Occhi azzurri e capelli chiari, un identikit ben diverso da quello dei vicini, Etruschi e Latini. Strano a dirsi, ma lo rivela uno studio del dna antico di oltre cento resti scheletrici provenienti da necropoli dell’Italia centrale, alcune delle quali affiorate proprio in territorio marchigiano. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Genome Biology da un team internazionale coordinato dalla Sapienza con l’Istituto di biologia e patologia molecolari del Cnr. Ebbene, i ricercatori hanno analizzato il dna antico estratto da denti e ossa di 71 piceni, 61 provenienti dalla necropoli di Novilara a Pesaro (VIII-VII secolo a.C.) e dieci dalla necropoli tra Sirolo e Numana (VIII-V secolo a.C.). I dati sono stati poi confrontati con quelli di dieci etruschi recuperati tra Monteriggioni e Colle Val d’Elsa, in Toscana, e con quelli di ventuno individui risalenti alla tarda antichità (V-VII secolo d.C.) ritrovati a Pesaro. Ecco, lo studio ha evidenziato che i Piceni mostravano una maggiore prevalenza di tratti fenotipici come occhi azzurri e capelli chiari, caratteristiche molto meno comuni tra le popolazioni vicine, come gli Etruschi e i Latini. Per i ricercatori, è un caso unico nella storia preromana. I Piceni, belli e impossibili…
EditorialeGli antichi Piceni? Biondi con gli occhi azzurri