Editoriale

Gli schemi della vita

Valli a capire gli schemi della vita. Quelli che dopo aver preso una pallonata, ti piazzano l'abbraccio con il campione. "È arrivato in curva all'improvviso ed è stato davvero molto gentile. Si è sincerato delle mie condizioni, si è scusato poi è tornato in campo". Elena è la giovane tifosa dello Spezia che domenica allo stadio è stata colpita da un pallone calciato dell'attaccante del Napoli Victor Osimhen, durante il riscaldamento pre partita. Il giocatore - 24 anni, nigeriano, capocannoniere della serie A con 16 gol e uno degli atleti simbolo della Generazione Z - ci è rimasto malissimo. Ha subito scavalcato la balaustra della tribuna ed è andato ad abbracciare la ragazza in mezzo ai tifosi della squadra avversaria che lo hanno lungamente applaudito. Un gesto semplice, tutt'altro che banale. Una lezione di umiltà, educazione e sensibilità contrapposta ai soliti cori che hanno offeso i napoletani e la memoria di Diego Armando Maradona. "Sono le cose semplici che mozzano il fiato" scriveva Gandhi. Osimhen, domenica, ha vissuto altre emozioni forti: due gol realizzati e la vittoria della sua squadra lanciata verso lo scudetto. Ma in un contesto dove, non di rado, sguardi e azioni non contemplano la tolleranza come prima scelta, quelle scuse alla tifosa della squadra avversaria, per una volta, valgono più di due gol.