Dopo ciò che è successo a Bologna con la parte violenta della manifestazione che ha attaccato la sinagoga di Bologna speriamo che durante la Giornata della memoria, 27 gennaio, o nel periodo di avvicinamento non si ripetano altre circostanze del genere. Temo che l'aria di antisemitismo tiri forte anche sotto le Due Torri. Prima che intervenga la polizia sul piano dell'ordine pubblico deve essere la società civile a prevenire con le proprie azioni derive pericolose.
Riccardo Serafini
Risponde Beppe Boni
I disordini di piazza a Bologna sono scoppiati durante la manifestazione indetta per la morte di Ramy, il ragazzo che a Milano è morto dopo che lo scooter su cui viaggiava con un amico si è schiantato durante un inseguimento dei carabinieri. I due non si erano fermati ad un posto di blocco. Un gruppo di violenti, i soliti militanti dei movimenti antagonisti bolognesi, hanno devastato mezza città prendendo di mira anche la sinagoga di Bologna. Unica località italiana dove è successo un fatto del genere. "È stato senz’altro un attacco a tutto il mondo ebraico”, ha scritto il sito web Pagine ebraiche.
Il ragionamento conferma il clima che si respira all'interno delle frange estremiste degli antagonisti. Daniele De Paz, leader della comunità ebraica bolognese, sempre attraverso il web, ha lanciato un appello che va ascoltato: “Mi hanno telefonato dal governo e pure dal mondo Pd, il partito del sindaco Matteo Lepore. A tutti ho rivolto una richiesta: dateci una mano a organizzare al meglio il prossimo 27 gennaio, a far capire che quella bandiera esposta a palazzo d'Accursio è stata un errore". De Paz si riferiva al vessillo palestinese esposto dal Comune, che ha aggiunto solo dopo l'annuncio della tregua a Gaza anche le bandiere israeliana e della pace. Andava fatto subito, come affermano anche molti iscritti al Pd.