Sono un vecchio bolognese e ne ho viste tante, ma non finisco mai di stupirmi e conoscere cose nuove e positive a Bologna, la mia città. Mia moglie molto malata, dopo essere stata presa in carico dall'Ant, è stata ricoverata in un Hospice della fondazione Seragnoli di Casalecchio. La struttura è in convenzione con l'Asl. Qui abbiamo riscontrato qualità e gentilezza nel servizio. Ti accompagnano nel fine vita. Complimenti, complimenti.
Venzo Veronesi
Risponde Beppe Boni
L'Hospice Seragnoli di Casalecchio ha come slogan una frase che dice tutto: Insieme cancelliamo la sofferenza inutile. Il ricovero in Hospice è rivolto a pazienti affetti da patologie inguaribili in fase avanzata e malati in fase terminale. È comprensibile quindi che oltre all'assistenza medica in un luogo come questo è necessario creare un clima di grande attenzione, come appunto avviene da sempre. L'approccio che si respira aiuta a migliorare la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che da sole farebbero fatica ad affrontare una situazione così impegnativa.
L'Hospice Seragnoli è una eccellenza della solidarietà vanto di Bologna. Forse la maggioranza delle persone lo sa già, eppure è bene ricordarlo perché nella struttura lavorano persone meravigliose e speciali, tanti volontari, che mettono a disposizione non solo la loro competenza professionale ma anche l'umanità che gli viene dal profondo del cuore. Una qualità rara.
È vero le cure palliative non curano, ma spostano l'attenzione dalla malattia alla persona, dalla prognosi al bisogno. E va ricordato pure che l'Hospice fa capo alla Fondazione Maria Teresa Chiantore Seragnoli istituita nel 2002 da Isabella Seragnoli, una imprenditrice capace, una persona che della solidarietà ha fatto uno stile di vita senza mai vantarsene.