Bologna, 2 marzo 2023 – Non si tratta di darsi una calmata. Lo sport è agonismo, passione, tecnica, strategia mentale, voglia di migliorarsi. Vincere superando se stessi e gli avversari è un obiettivo giusto. Si tratta, però, di perseguirlo con intelligenza, educazione e tenacia. Prerogative assenti nel Cesenate, dove nel campionato di Promozione un calciatore fa a botte con alcuni tifosi della squadra avversaria; mentre in Toscana arrivano pesanti squalifiche per una partita truccata nel torneo under 15, e in un oratorio in provincia di Bergamo una gara di calcio giovanile finisce in una mega rissa. Al contrario, la spadista Mariaclotilde Adosini, classe 2005, vince il suo incontro durante la competizione di Coppa del Mondo under 20 ma, avvertita di un errore decisivo dell'arbitro, decide di tornare in pedana e perde. Senza invocare la ricca saggistica sul potere terapeutico della sconfitta, il gesto da applausi della schermitrice azzurra richiama le parole segnate sulla porta che immette nel campo centrale di Wimbledon: "Se saprai incontrare il trionfo e il disastro e saprai trattare allo stesso modo questi due impostori...". La frase è tratta dalla poesia 'If' che Rudyard Kipling dedicò al figlio. Scritta nel 1895, è ancora attualissima. Vittoria e sconfitta come un corpo unico. Emblematica la proposta della Fondazione Guido Carli che chiede al mondo delle imprese e delle risorse umane di inserire nei curricula anche gli insuccessi. "Chi sbaglia è capace di osare e oggi accanto alle competenze è indispensabile premiare il coraggio. Accettare l'errore significa anche saper coltivare rispetto, gentilezza e ascolto".
EditorialeI due impostori