Il divario digitale penalizza gli anziani

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna, 3 maggio 2023 – Ho 85 anni e da 20 sono in pensione. Mi sono recato dal mio medico di base per ottenere una visita specialistica e ho scoperto di non avere più l'esenzione del pagamento. Sono andato al Cup del quartiere Navile per avere assistenza, ma un avviso segnala che debbo fare tutto da solo. Mi sono recato in negozio per fare l'operazione a pagamento ma l'addetto non è riuscito a fare la prenotazione e mi ha consigliato di contattare gli addetti di Lepida. Questa è l'assistenza sanitaria per gli anziani.

Gianni Motta

Risponde Beppe Boni

Il lettore ha ragione da vendere. La società civile viaggia a gonfie vele con la digitalizzazione, dalla scuola, alle imprese alla pubblica amministrazione, ma a volte non si accorge che alcune fasce della popolazione vengono lasciate indietro. Le mail, le chat, gli accessi digitalizzati con password e codici sono utilissimi, ma non tutti gli anziani sono in grado di utilizzare questi servizi dove serve intanto uno strumento (computer o telefono) per poter svolgere le operazioni e soprattutto essere in grado di utilizzarlo. E' necessario prevedere sempre e comunque una alternativa per assistere chi non dispone degli strumenti e delle capacità per usarli o di un parente stretto come alternativa. In caso contrario, come già avviene, il rischio reale è quello di emarginare sempre di più le fasce meno "tecnologiche". Ovvio che sono soprattutto le persone anziane a subire gli effetti negativi, vittime spesso del cosiddetto "digital divide", ovvero il divario digitale, cioè una assoluta disparità di condizioni rispetto alla media dei cittadini. Gli sportelli sindacali in molti casi forniscono assistenza, ma dovrebbe essere direttamente la pubblica amministrazione a farlo in casi specifici. Da una indagine della Cgil realizzata in Veneto (ma il fenomeno è diffuso in ogni area dell'Italia) emerge che “l’ostacolo più grosso per gli anziani è rappresentato dallo Spid, ovvero l'identità digitale” e, in generale, “dall’avvento della tecnologia nella pubblica amministrazione”. Il welfare, che in Italia è un'eccellenza, dovrebbe occuparsi anche di questo aspetto. Subito, senza attendere oltre.

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