Il lockdown e la corsa a fare il passaporto

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna, 19 marzo 2023 – A Bologna stiamo vivendo il problema di rinnovare i passaporti, problema che fino a mesi era relativo ad altre città. Sono settimane che, come suggerito dall'operatore del centralino della questura, puntiamo la sveglia alle 00:01 per collegarci al portale passaporti online. Il sistema ogni volta ti illude segnalando posti disponibili e poi nel passaggio successivo questi posti risultano impegnati, da oggi sino a giugno. Ora il dubbio è cambiare meta di viaggio o cambiare residenza o cittadinanza?

Sara Pozzi

Risponde Beppe Boni

Il problema è esteso a tutta Italia. Nonostante le difficoltà ci sono tuttavia città dove le cose, pur con fatica, vanno meglio di altre. E' il caso di Bologna, Trento e altre ancora. Il ritardo generalizzato per il rilascio e il rinnovo dei passaporti è dovuto a molteplici fattori che si sono intensificati nel tempo: l'accumulo delle richieste dei documenti di viaggio dopo il lockdown dove per due anni nessuno o quasi ha chiesto l'emissione del documento. Chiusa la parentesi drammatica del lockdown si è scatenata poco alla volta la valanga di richieste. Poi non dimentichiamo la Brexit, altro problema. Prima dell'uscita dalla Ue del Regno Unito per recarsi a Londra era sufficiente la carta di identità. Ora serve il passaporto. Provate a pensare quante migliaia di persone per lavoro, per motivi di studio, per vacanza si recano ogni anno in Inghilterra dall'Italia. Anche questo aspetto pesa notevolmente. A ciò vanno aggiunti i problemi della Zecca con i libretti e la carenza di personale nella polizia. Ci sono questure che almeno un giorno alla settimana ricorrono al volontariato degli agenti che, andati in pensione, fanno comunque parte dell'Associazione polizia. Bologna, comunque, risulta una delle cità più virtuose. Il questore Isabella Fusiello ha anche istituito una corsia a parte per le urgenze di lavoro o di studio che siano oggettivamente motivate.