BEPPE BONI
Editoriale
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Il miracolo dell’anello ritrovato

Mio figlio in via Andrea Costa ha trovato un anello durante la parata arrivata fino nel centro storico organizzata per i festeggiamenti del Bologna calcio. Ad occhio e croce sembra un oggetto di grande valore affettivo. Si tratta di una fede nuziale di qualcuno che si è sposato probabilmente tanti anni fa. Sarebbe bello lanciare un appello per poter trovare il proprietario o la proprietaria e restituire l'anello.

Pietro Caponetti

Risponde Beppe Boni

Il valore di questa storia sta soprattutto, oltre che nell’oggetto medesimo, nel fatto che chi l’ha trovato, o comunque il genitore del ragazzino, anzichè metterlo in tasca e tanti saluti a tutti si sta dando da fare per restituirlo. E’ un piccolo grande gesto di altruismo che di questi tempi stupisce.

La strofa di una canzone di Lucio Dalla, patrono musicale di Bologna, recita che "l’impresa eccezionale è essere normale". Con o senza musica questa frase è perfetta per l’episodio dell’anello scomparso e ricomparso. Pensate alla felicità di colui, o colei, che l’ha perduto e che leggendo queste righe potrebbe riaverlo quando certamente si era messo ormai il cuore in pace. Una foto stupenda sarebbe il ragazzino che ha trovato l’anello mentre lo infila nel dito di chi l’ha perso chissà come, nella ressa dell’entusiasmo rossoblù. Chi di noi scommetterebbe di ritrovare un bene affettivo del genere svaporato in mezzo a migliaia di persone? Nessuno, ovviamente. E’ un piccolo miracolo, bolognesi brava gente. Forse anche la Madonnina di San Luca ha voluto dare un segnale nella festa pagana della Coppa Italia che si è colorata di rosso e blu.

beppe.boni@ilrestodelcarlino.it