Editoriale

Il mistero dei medici che mancano

Bologna, 22 gennaio 2023 – C'è qualcosa che non quadra nella rete sanitaria. Non solo in Emilia Romagna, ma in tutto il territorio nazionale. Lasciando da parte le aggressioni ai medici del Pronto soccorso, ci accorgiamo che sempre al Pronto soccorso i dottori fuggono verso altri incarichi, che mancano molti medici di base, che le liste di attesa faticano a tenere il ritmo, che le case della salute a volte sono collocate lontano da chi ne chiede l'assistenza. Accanto ad aspetti di eccellenza abbiamo anche carenze inammissibili.

Lorena Angiolini

Risponde Beppe Boni

La sanità per certi aspetti è davvero un mistero insondabile. In Emilia Romagna abbiamo punte di eccellenza che tutta Italia ci invidia come l'ortopedia dell'istituto Rizzoli, i centri trapianti, la chirurgia della mano. Poi ci sono mancanze che lasciano di stucco. A Bologna la direzione dell'Ausl deve ricorrere agli specializzandi per tamponare la carenza di medici di base, mentre poi la rete universitaria mantiene il numero chiuso a Medicina. Succede soprattutto nell'area montana. In Italia al 2028 verranno a mancare 33.392 medici di famiglia e solo nel 2022 sono andati in pensione 3.902 medici di base. Da anni è sul tavolo di governo ed enti territoriali il tema della carenza di dottori che possano sostituire chi va in pensione. Parole, promesse, soliti tavoli di concertazione poi siamo daccapo. E le Ausl devono inventarsi soluzioni creative. Una speranza, tuttavia, si intravede. Sono 309 i laureati in Medicina che hanno accesso al corso triennale di formazione specifica in Medicina generale 2022-2025 per l'Emilia Romagna. Di questi, 209 in entrata attraverso un bando di concorso pubblico per esami, i restanti 100 attraverso una graduatoria riservata a coloro che hanno lavorato nei servizi di medicina generale per almeno 24 mesi negli ultimi dieci anni. In parte l'operazione è finanziata dalla Regione. Speriamo che tutto vada a buon fine. Resta il fatto che non si dovrebbe arrivare all'attuale stato di crisi. Il ricambio dovrebbe essere graduale e programmato. Speriamo che l'emergenza insegni a non ripetere gli errori commessi.

beppe.boni@ilcarlino.net

voce.lettori@ilcarlino.net