Lo stallo sul Passante di Bologna, ganglio stradale dell’Emilia-Romagna e d’Italia, è il fallimento di svariati amministratori e di orde di politici (o presunti tali) che negli anni, anzi decenni, anzi ormai siamo quasi a mezzo secolo, hanno pensato esclusivamente a riscontri elettorali o propagandistici finendo per impallinare i cittadini.
Questo è ancora più grave in una regione che i soldi per completare quest’opera li ha avuti (indimenticabile la cancellazione del tracciato Nord già finanziato, il sindaco era Virginio Merola) e poi li ha detenuti anche per modificarla. Salvo restare impantanata e ostaggio dei mutaformi al Governo (da quello gialloverde a quello giallorosso) e ora imbrigliata da una dialettica selvaggia e bipolare dove nessuno cede un millimetro e alla fine tutto cambia perché nulla cambi.
Ma chi vuole davvero, in questo momento storico, il Passante di mezzo? I costi lievitati a causa dei ritardi di cui sopra rendono ogni soluzione difficilmente attuabile per Autostrade. Il centrodestra che guida il governo preferisce i tracciato a sud. Poi ci sono i malpancismi degli alleati di sinistra e di parte del Pd: deve avere un grande struggimento interno il presidente del consiglio regionale Maurizio Fabbri, che alcuni mesi fa aveva firmato un manifesto per dirsi contrario ad allargamenti autostradali (il Passante attuale lo è) e l’altro giorno ha ben pensato di definire questa circostanza come ’una balla inventata dal Carlino’ . Circostanza, toh, inedita (il Carlino ha intervistato regolarmente Fabbri anche pochi giorni fa e la questione, che tanto ha fatto sorridere il presidente, non era emersa), ma che ci ricorda che in politica non ci si deve mai vergognare delle proprie idee, anche se sono diverse da quelle dei capi.
Resta infatti il pressing - vero, disperato e apprezzabile -del sindaco di Bologna Matteo Lepore e del presidente della Regione Michele de Pascale: quale sarà il punto di caduta?
Ve lo diciamo noi, sperando di sbagliare: nessuno vuole prendersi la responsabilità di uccidere un’opera su cui è di fatto già stata emessa una condanna a morte. Non è un caso che l’Assassinio sull’Orient Express (spoiler, nel romanzo tutti i passeggeri sono colpevoli di un omicidio) non sia mai passato di moda.