MATTEO NACCARI
Editoriale
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Il silenzio di Milano Marittima

Niente musica dall’1 di notte nel centro e da mezzanotte negli stabilimenti balneari. Vietati vocalist e fuochi d’artificio. Limitazioni alla vendita di alcolici e superalcolici.

È così che Cervia ha deciso di dare uno stop al divertimento senza freni – una consuetudine delle ultime estati – nel cuore di Milano Marittima, la sua località più rinomata e simbolo della ‘bella vita’ nei mesi caldi. L’ordinanza è stata firmata dal sindaco Mattia Missiroli dopo una serie di incontri con residenti e associazioni di categoria e appunto tenta di porre rimedio a una lunga catena di episodi (dai vandalismi alle risse) che creano non pochi allarmi tra residenti e villeggianti. Ovvio che nel mirino finiscono soprattutto i bar e gli stabilimenti, luogo di ritrovo dei giovani e dove la musica la fa da padrone. Ed è per questo che il titolare di un locale ha impugnato l’ordinanza davanti al Tar chiedendo appunto la sospensione dell’efficacia nella parte dove si regolamenta l’attività musicale.

Il tribunale amministrativo ha respinto l’istanza cautelare e rimandato il tutto a una discussione nel merito fissata a fine giugno, quando probabilmente si costituirà in giudizio anche il Comune di Cervia. Si vedrà, quindi, ma intanto il provvedimento del sindaco ha retto a questo primo passaggio.

Resta comunque al centro il problema che vive – da anni – Milano Marittima dove la qualità del turismo non è più quella del passato e dove probabilmente si è preferita la massa rispetto alla selezione. Sono strategie, certo, ma le risse, i vandalismi, gli schiamazzi a notte fonda non si materializzano dalla sera alla mattina, anzi sono frutto di pratiche e di comportamenti al limite consentiti nel tempo. Per lungo tempo. Ora si cerca di correre ai ripari, perché si è capito che certamente il turismo delle famiglie – che chiedono tranquillità – può portare più ricchezza rispetto alle ondate di giovani che arrivano solo nei fine settimana e spesso solo per una serata, però questo equilibrio non si ottiene soltanto con un’ordinanza. Che comunque è limitante e che bacchetta probabilmente limitatamente una parte del sistema Milano Marittima: locali e stabilimenti balneari. Tradotto: ora si tenta la stretta, però occorre un disegno complessivo e di lunga portata.

Che magari metta in campo iniziative per le famiglie e i bambini, mostre, eventi, rivitalizzando i luoghi di ritrovo, spingendo sul divertimento tranquillo (in molte zone di Cervia e Cesenatico è così), allontanando anche con mano ferma chi non segue le regole. E’ così che si lavora: pensando al futuro. Non solo spegnendo la musica e dicendo: andate tutti a casa. Perché quelle persone comunque resterebbero lì. A combinare altri guai.