Editoriale

La Giustizia bloccata al telefono

Bologna, 19 gennaio 2023 – Molto interessante il dibattito sulle intercettazioni. Il governo vorrebbe contenerne l'uso, mentre i magistrati di Palermo che indagano sul boss Matteo Messina Denaro, appena arrestato, ne ribadiscono l'importanza. Intanto la riforma è rinviata. Accanto a questo tema di alto profilo ci sono però anomalie come quella del Tribunale di sorveglianza di Bologna, dove manca personale e al telefono deve rispondere il presidente del Tribunale stesso. Incredibile.

Lorenzo Breveglieri Risponde Beppe Boni

È l'Italia delle grandi contraddizioni. Si discute, giustamente, dei grandi temi della Giustizia, delle riforme, delle conseguenze che certe procedure possono avere sulla pelle dei cittadini e poi vengono a galla situazioni paradossali come quella di Bologna. Manca personale amministrativo e nessuno può rispondere al telefono quindi è costretto, a giorni fissi, a doverlo fare il presidente del Tribunale di sorveglianza. Attenzione questo è un organismo fondamentale: vigila sugli istituti penitenziari e valuta le richieste di misure alternative e le richieste di permessi dei detenuti. Qui non serve una riforma discussa votata in Parlamento, ma banalmente la decisione presa da qualche vertice di Palazzo di Giustizia o al massimo del Ministero. Se a scuola manca un professore si manda un supplente. Possibile che sia così difficile rimpiazzare qualche impiegato? Quando si dice che la Giustizia funziona a corrente alternata è anche per questi motivi, che sulle prime sembrano banali e che invece sono importanti. Il presidente facente funzione, Manuela Mirandola, ha fatto di necessità virtù. Ha stabilito quindi che risponderà al telefono ogni mercoledì dalle 11,30 alle 12,30. Un'ora, dunque, "salvo impedimenti", come avverte la nota del Tribunale. Se c'è altro da fare il telefono squillerà a vuoto. Anche la direttrice amministrativa, Romana Quaranta, è costretta a trasformarsi in centralinista: ogni lunedì dalle 9,30 alle 12,30. Se lo raccontate in giro non vi crederanno. E se uno ha un'urgenza da sbrigare al telefono il giovedì? Cosa fa, chiama la Divina provvidenza? Sono i paradossi della macchina della Giustizia italiana. Qualcuno, per favore, si dia da fare rapidamente.

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