La gratitudine nelle parole di una ragazzina

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna, 23 maggio 2023 – Ho 16 anni e ho vissuto una pandemia e un’alluvione. Mi sono resa conto che le uniche cose che ti fanno andare avanti nei momenti difficili sono l’amore e l’affetto. Senza la famiglia, gli amici, i fidanzati, non si va da nessuna parte, circondatevi sempre di persone che vi vogliono bene, perché sono loro che vi aiuteranno nel momento del bisogno. Io e la mia famiglia siamo stati circondati solo da amore, siamo stati aiutati da chiunque, partendo dalla famiglia ad arrivare ai volontari, una solidarietà che solo in Emilia Romagna esiste.

Gaia Marozzi Risponde Beppe Boni

Le parole di questa adolescente esprimono una marea di sentimenti positivi e di gratitudine che costituiscono il pensiero collettivo delle persone che nel disastro di acqua, fango e frane hanno perso affetti, case, negozi, campi, automobili e tutte quelle cose quotidiane che scandiscono la nostra vita. L'ondata di solidarietà collettiva di questi giorni è partita dalle persone vicine a chi ha subito danni e lutti e si sta allargando a tutto il mondo della società che ci circonda. Tutti convocati, tutti mobilitati. Ci sono gli studenti che hanno mollato i libri per prendere in mano pala e secchio, persone che hanno lasciato il lavoro e indossato gli stivali per andare a dare una mano a chi ne ha bisogno, le raccolte di fondi affiorano ovunque dai grandi gruppi industriali, alle società sportive, ai privati, ai gruppi di tifosi del calcio e del basket. L'impegno categorico è uno solo: non lasciare indietro nessuno. Questo impeto di solidarietà diffusa fatta di grandi slanci e piccoli gesti, lo vedemmo pure all'epoca del sisma che devastò l'Emilia quando anche gli operai si presentarono subito a dare una mano per rimettere in piedi le fabbriche devastate. Ed è confortante constatare che una ragazzina di 16 anni sa accorgersi di tutto ciò e lo esprime in una lettera mentre ancora intorno a lei la vita deve riprendere colore. Ha voglia di dirlo, ha voglia di esprimere la sua gratitudine. Applausi. Il suo grazie giunga come un messaggio di gioia alla folla dei soccorritori che ancora corre, lavora senza guardare l'orologio per rimettere in moto la macchina della vita quotidiana verso chi ancora ha i piedi nell'acqua o deve vedersela con le frane che, come anche a Bologna, hanno sfregiato collina e montagna travolgendo strade e case con danni incalcolabili. Nessuno si fermi, #Sempreavanti. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net