Editoriale

La lezione e la speranza di un padre

Valerio Baroncini

Valerio Baroncini

Frastornati dalla politica dei bla bla bla, dai bias cognitivi che rendono tutto solo bianco o nero, dalle posizioni usate come clave, spesso finiamo per parlare e non ascoltare. Giudicare e non accogliere. Ergo, non ragionare. E allora oggi, nella giornata della Festa del Papà, la giornata di San Giuseppe (l’uomo silenzioso e umile aperto alle sorprese di Dio, il custode della vita, come disse Papa Wojtyla) invece di dedicarci alla polemica – pensate quanti luoghi comuni, pregiudizi e imprecisioni sul tema delle trascrizioni o delle feste cancellate a scuola – sentiamo chi ha qualcosa da dire. Davvero. Abbiamo scelto di portarvi le parole di Matteo, 35 anni, padre di una bimba di dodici mesi e rimasto vedovo da pochissimo. La notizia del tumore della moglie arrivò nel giorno in cui lei scoprì di essere incinta. Poi un percorso di chemio, appunti e speranze esaurite fino al distacco. Con una piccolina che cresceva, invece, bella come il sole. E Matteo cosa dice? Ci racconta di una famiglia dove la morte non ha tolto il passo alla speranza. Dove ogni sera è necessario fare i conti con le proprie scelte, gli sbagli. Dove il mantra è ‘Devo farcela!’, dove non c’è tempo per farsi fagocitare dal sentirsi soli. Matteo ci spiega, semmai, la difficoltà dei genitori più in generale (e in particolare questo avviene nei nuclei monogenitoriali) di conciliare i tempi del lavoro con quelli della vita privata. Ci fa pensare a quanto ancora siamo indietro, nel Paese, con i congedi di paternità. Solo il 7% dei padri italiani usufruisce del congedo, contro i colleghi svedesi che con il 69% hanno il record in Europa (Istat).

La ricorrenza, poi, ci costringe a un ultimo doveroso pensiero. Era un padre – di due figli – il giuslavorista Marco Biagi che le nuove Br hanno ucciso proprio nel giorno della festa del papà, 21 anni fa. Lorenzo, il più piccolo, era stato in gita quel giorno. E alla mattina Biagi gli disse: "Topino fai il bravo, ci vediamo stasera a casa per festeggiare". Una tenerezza che nessuno dovrebbe dimenticare.