Bologna, 10 dicembre 2024 – Ci siamo. O ci siamo quasi. Fra poche ore Michele de Pascale presenterà la nuova giunta regionale dell'Emilia-Romagna. Nel segno della continuità con Bonaccini, rivendica il vecchio apparato che ha gestito per un decennio la Regione, ex governatore in testa.
Ma è davvero così?
Forse no, probabilmente no. Prendiamo un assessorato chiave, quello alla Sanità. Non sarà confermato, e la cosa è certa al 99%, Raffaele Donini che ha fra l'altro avuto molti voti alle elezioni di metà novembre e resterà come consigliere regionale in quota Pd. Ma se già da mesi si parla di un suo avvicendamento, è evidente che il suo lavoro non è piaciuto troppo al nuovo governatore, che fra l'altro ha più volte ribadito come i Cau (centri di assistenza urgenze), creatura di Donini stesso e di Bonaccini, siano da rivedere, perché non funzionano bene. Vanno ridisegnati.
Un'altra figura importante della giunta precedente era quella di Andrea Corsini, super assessore di turismo e infrastrutture: salterà anche lui e domandatevi perché.
Così come salterà (e qui entrano in gioco anche paleolitiche e imbarazzanti questioni di equilibri politici e di partito che fanno allontanare la gente dalle urne) Mauro Felicori, che lascerà l'assessorato alla cultura. E lui, Felicori, resta oggettivamente il nome più noto a livello nazionale della giunta Bonaccini.
Continuità o rivoluzione, quindi? La risposta giusta forse l'ha data proprio Mauro Felicori la scorsa settimana in un'intervista esclusiva al Carlino. 'L'Emilia-Romagna è una regione importante d'Italia, non si può certo dire che è stata male amministrata. Però non condivido la narrazione di Bonaccini che parla per il futuro solo di continuità. No, io credo che sia necessario anche cambiamento e innovazione'.
Forse è quello che sta cercando di fare de Pascale.
Buon lavoro e auguri, ne ha bisogno.