Il giorno di Pasquetta le figurine Panini hanno perso il loro papà. A 75 anni è morto Aldo Hugo Sallustro, patron del colosso modenese conosciuto in tutto il mondo per i suoi album dedicati ai calciatori e ad altri idoli dello sport. Di sangue argentino, il manager guidava da 33 anni l'azienda fondata appunto a Modena nel 1961 dai fratelli Panini; il controllo era passato di mano diverse volte, dalla Bain Gallo Cuneo alla De Agostini, dagli americani della Marvel alla Fineldo dei Merloni, ma lui aveva sempre tenuto il timone sino a diventare proprietario nel 2016, affiancato dalle sorelle Anna e Teresa Baroni. Il suo nome resta legato alla super crescita che la Panini ha avuto negli ultimi dieci anni, trasformandosi in una multinazionale con filiali in gran parte del mondo capace di vendere oltre 5 miliardi di figurine ogni dodici mesi e di generare un fatturato di oltre 1,5 miliardi di euro. E così Panini, oltre a continuare a essere campione nel settore delle figurine adesive - dai calciatori ai giocatori di basket - lo è anche in quello delle card collezionabili. Inoltre, distribuisce in esclusiva fumetti americani (i supereroi di Marvel e Dc) e manga giapponesi. Un'azienda legata a un business 'datato' ma che ha cercato di svecchiare i propri prodotti, puntando sul digitale, ed entrando nel cuore di molti ragazzini, creando così un ricambio nella propria clientela. E ora? E' una domanda che si fanno in molti, perché anche nel recente passato si sono susseguite voci di vendite o di ingresso di nuovi soci, come il mega fondo internazionale Silver Lake, azionista di City Football Group, di cui detiene il 18 per cento, realtà che controlla club come il Manchester City. Gli occhi degli americani sono da tempo puntati su Modena, anche perché si avvicinano i campionati del mondo di calcio del 2026, appuntamento di punta per la vendita delle figurine a livello mondiale. Certo, servono milioni, e tanti, ma ora come non mai la Panini può diventare appetibile. Anche perché la figura di Sallustro aveva sempre tenuto lontano compratori, perché tra le condizioni fondamentali richieste c'era sempre la garanzia che produzione e radici restassero a Modena. E si spera che sia così, perché questo gioiello, unico nel mondo, va tutelato.
EditorialeLe figurine in lutto