GIUSEPPE TASSI
Editoriale
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L’ultimo sforzo per essere al top in Europa

Il Bologna che riscrive la storia non deve fermarsi qui. La dolce notte dell’Olimpico, trasformato in colonia rossoblù, porta in dono la Coppa Italia, un trofeo che mancava dalla polverosa bacheca da 51 anni.

Ma la vittoria del modello Saputo regala anche una nuova consapevolezza: il Bologna è tornato ai vertici del calcio, in un ruolo che la storia gli ha assegnato da sempre, fin da quando nel 1937 vinse il Trofeo dell’Esposizione di Parigi.

Con il pass in tasca per l’Europa League, sarebbe un peccato non giocarsi al meglio le residue chance di riconquistare la Champions, la più scintillante vetrina del calcio continentale.

Per questo le due ultime partite di campionato non devono essere un tranquillo epilogo all’ombra della notte di Coppa. Italiano per primo, con la sua fame di successi che sa trasmettere alla truppa, chiede uno sforzo di concentrazione supplementare contro Fiorentina e Genoa.

La volata Champions è appesa ai risultati di Juve, Lazio e Roma. Ma il Bologna deve fare la sua parte senza cali di tensione, senza morbidezze figlie del trionfo.

Già la gara del Franchi ha mille motivazioni per Italiano che vorrebbe coronare la sua rivincita contro le diffidenze colorate di viola in uno stadio che lo ha amato e poi rinnegato.

E con lui ci sono i giocatori delle seconde linee che potrebbero esaltarsi in questi 180 minuti finali. Cito Ravaglia e Calabria, Casale e Lykogiannis, Moro e Pobega, Dominguez e Cambiaghi. Sono tutti uomini motivatissimi e pieni di energie da spendere. Conquistare sei punti e agguantare l’accesso alla Champions darebbe un senso ancora più pieno alla loro annata.

Prima di parlare di feste di piazza e tripudi chiediamo al Bologna un ultimo sforzo, un miracolo bis in coda a una stagione di gloria. Italiano ci crede e il suo popolo pure.