Mano dura con i pirati dello spray

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna, 8 giugno 2023 – Bologna sembra impotente di fronte agli imbrattatori di muri nella zona universitaria del centro storico. Gli operatori comunali puliscono e i writer li sfregiano di nuovo con scritte di ogni genere. Possibile che non si riesca ad acchiapparne qualcuno e a condannarlo con una bella stangata giudiziaria? Finché si continua a contrastare questa attività illecita con i dibattiti politici e gli annunci non si va da nessuna parte. E intanto si spendono soldi pubblici per la pulizia dei muri. Che regolarmente vengono di nuovo imbrattati.

Mario Roda

Risponde Beppe Boni

E' un fenomeno di moto perpetuo. I writer sfregiano i muri con lo spray e il Comune pulisce. Poi si ricomincia. Il Comune di Bologna ha già speso un milione di euro per la pulizia dei portici e buona parte di questa cifra è da attribuire alla cancellazione delle scritte. Anche ieri il sindaco Matteo Lepore ha spiegato che il piano di pulizia della città in vista dell'estate prevede anche una bonifica straordinaria dei graffiti. Benissimo. Eppure l'interrogativo resta: possibile che non si riescano ad individuare questi delinquenti? La tecnologia di oggi risolve delitti che sembravano irrisolvibili, sbroglia gialli impossibili, consente di catturare assassini e narcotrafficanti. E allora ci facciamo prendere in giro da quattro imbecilli armati di bombolette di vernice? Non è possibile. Serve una controffensiva anti graffitari (senza annunciare tempi e modi) massiccia e diffusa con controlli continui, telecamere e altre diavolerie tecnologiche. Non c'è necessità di leggi speciali, basta applicare bene quelle che già abbiamo per ottenere condanne dure ed esemplari che scoraggino chi crede che l'impunità sia garantita. Il Portico di San Giacomo in via Zamboni è stato imbrattato verso la fine maggio: era stato pulito un mese prima. Spesso gli imbecilli della notte sono sempre gli stessi e appartengono a sigle di movimenti che fanno capo a studenti universitari (ma non solo) ben conosciuti e che rivendicano le azioni con proclami farneticanti. Il rettore dell'ateneo, Giovanni Molari, è disperato perché anche l'Alma mater è sotto scacco per le spese di pulizia. La pazienza è finita, polizia e carabinieri, se messi intorno a un tavolo decisionista con Comune e università, hanno gli strumenti per intervenire. E' ora.

beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net